“Dobbiamo allargare l’indagine, Facebook deve fornirci tutti i dati sulle altre società specializzate in marketing politici con cui aveva stretto accordi perché gli utenti spiati potrebbero essere molti più dei 214 mila già scoperti”. Lo dice il Garante della privacy Antonello Soro, in un’intervista al Corriere della Sera. “In pochi anni Facebook ha aumentato in maniera esponenziale il numero degli sviluppatori di applicazioni e questo ci fa ritenere che altri possano aver attinto informazioni”, ha spiegato Soro, facendo intendere che i controlli sul social sono appena all’inizio.

“Certamente il fine primario è economico, anche perché la profilazione degli utenti consente un’attività mirata che genera ricchezza. Ma questo non esclude il passo successivo” come “i consigli per il voto”.
La prossima settimana Soro incontrerà Stephen Deadman, deputy chief global privacy officer di Facebook. “Chiederò la consegna di tutte le informazioni riguardanti l’attività di Facebook per capire se ci sono altre società che hanno operato su utenti europei ma soprattutto italiani”, ha aggiunto il garante, ricordando che sono ancora in corso accertamenti “per stabilire se Facebook ha raccolto illecitamente dati grazie alle rubriche telefoniche di chi non è iscritto al social ma ha scaricato l’applicazione WhatsApp”.