Fnsi: querele bavaglio, carcere e precariato stanno uccidendo il giornalismo

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“L’informazione è linfa vitale per la democrazia”. Ma “esiste un fronte trasversale alle forze politiche che non vuole giornalisti troppo liberi”. Lo ha detto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, intervenendo a Senigallia all’assemblea annuale del Sigim, il sindacato dei giornalisti delle Marche, e ha aggiunto: “senza un’informazione di qualità, libera, autorevole, la democrazia muore. Per questo occorre rimuovere gli ostacoli che indeboliscono l’informazione e i giornalisti: querele bavaglio, carcere e precariato sono aspetti dello stesso problema”.

Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi (Foto Ansa/Fabio Frustaci)

Precariato. “Non si può ragionare di informazione di qualità a prescindere dal lavoro di qualità”, ha spiegato Lorusso. “È vero che l’area del lavoro dipendente si è ridotta, ma il problema è che il lavoro subordinato viene sempre più sostituito dal lavoro precario, lavoro senza diritti, tutele e garanzie”.

Critica al governo. “Dovere del sindacato – ha aggiunto il presidente Fnsi -, attraverso i contratti, è ridurre le diseguaglianze, includere nel mondo del lavoro chi nel mondo del lavoro c’è già, ma non ha alcun diritto, alcuna tutela, alcuna garanzia. Per questa ragione non abbiamo condiviso l’operato del governo che, a fronte di quasi 200 milioni di euro stanziati a più riprese per sostenere, giustamente, i processi di ristrutturazione aziendale, non ha preteso nulla dalle aziende in termini di rispetto delle norme sul lavoro regolare. Abbiamo provato a sostenere una norma di contrasto al lavoro precario, ma è stata affossata in Parlamento. È un tema che riproporremo, chiedendo da subito udienza alle più alte cariche istituzionali: in Italia c’è una chiara emergenza informazione che ha tanti volti”.

Cronisti minacciati. “La velocità con cui il mondo politico si affretta ad esprimere solidarietà ai cronisti minacciati e sotto scorta – ha osservato Lorusso – è direttamente proporzionale alla lentezza con cui affronta in parlamento i nodi della professione. Nella passata legislatura la norma sulle querele bavaglio ha fatto la spola fra le due Camere e si è bloccata al Senato in quarta lettura. Stessa sorte ha subito la proposta di legge per cancellare il carcere ai giornalisti. Del contrasto al precariato abbiamo già detto e non occorre aggiungere altro”.

Fronte anti-stampa. Secondo il segretario generale della Fnsi “esiste un fronte trasversale alle forze politiche che non vuole giornalisti troppo liberi. Anzi, non li ama affatto. La vicenda del collega della Stampa, Iacopo Jacoboni, escluso dalla kermesse dell’associazione Casaleggio perché non gradito è emblematica. Se poi penso ai sequestri facili di articoli e siti web, poi prontamente annullati in sede di riesame, è facile concludere che esiste nel Paese un clima sempre più ostile verso la stampa”.