Netflix ha archiviato il primo trimestre fiscale con un aumento dell’utile a 290 milioni di dollari (+63%), rispetto ai 178 registrati nel pari periodo dello scorso anno. I ricavi sono aumentati del 40% a 3,7 miliardi, così come sono aumentati gli abbonati del servizio streaming, superando tanto le proprie previsioni quanto le stime elaborate da Wall Street. La società californiana ha già raggiunto i 125 milioni di iscritti in tutto il mondo, di cui 118,9 mln di abbonati a pagamento. Nel corso dei primi tre mesi dell’anno fiscale ha aggiunto 7,41 milioni di abbonati, 5,46 dei quali a livello internazionale. Il segmento internazionale rappresenta il 55% degli abbonamenti totali e il 50% dei ricavi.

“Siamo molto diversi dalle società che si basano sul supporto economico delle pubblicità e abbiamo sempre cercato di proteggere i nostri abbonati”, ha sottolineato Reed Hastings numero uno della compagnia, rispondendo alle preoccupazioni degli investitori, in merito a una possibile regolamentazione sul fronte della privacy per i giganti del tech. “Penso che la società sia sostanzialmente immune da tutti i problemi che stanno emergendo nel settore”, ha ribadito.

Osservando, poi, che Netflix quest’anno punta a investire più di 10 miliardi in contenuti e strategie di marketing e solo 1,3 miliardi sulla tecnologia, il ceo ha dichiarato che Netflix è molto più una società del settore dei media che una compagnia del tech.
Il gigante dello streaming continua, infatti, a investire fortemente nei suoi contenuti per attrarre e mantenere la quota di abbonati al servizio. Quest’anno sono previsti investimenti fino a 8 miliardi in contenuti, superando la cifra delle rivali Hbo e Amazon, mentre continua anche la sua caccia ai migliori talenti di Hollywood. La società di streaming ha infatti soffiato il produttore di serie come ‘Glee’ e ‘American Horror Story’, Ryan Murphy, a 21st Century Fox e ha sottratto Shonda Rhimes, creatrice di ‘Scandal’, ad Abc.