Migliaia di app gratuite disponibili su Google Play Store potrebbero violare la legge sulla protezione della privacy dei bambini, ‘seguendoli’ sul web. E’ quanto rivela uno studio riportato dal Washington Post e condotto su 6.000 app, molte delle quali raccolgono dati personali di bambini con meno di 13 anni senza il consenso dei genitori. “E’ un fallimento del mercato”, afferma Serge Egelman, responsabile della ricerca sulla privacy all’Università della California e co-autore dello studio, pubblicato a qualche settimana di distanza dalle accuse simili rivolte da alcune associazioni a Youtube.

“Prendiamo in seria considerazione lo studio, di cui stiamo esaminando i risultati”, la replica di Big G affidata a un portavoce. “Proteggere i bambini e le famiglie è una priorità assoluta e il nostro programma Designed for Families richiede che gli sviluppatori rispettino requisiti specifici che vanno ben oltre le norme standard di Google Play”, ha detto ancora la compagnia.
“Se un’app risulterà violare le nostre policy, prenderemo provvedimenti”. “Apprezziamo sempre il lavoro che i ricercatori svolgono nel contribuire a rendere l’ecosistema di Android più sicuro”.