Tim, assemblea conferma Genish amministratore. Il manager: dobbiamo evolverci rapidamente

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Si è conclusa con la conferma – con il sostegno del 97,86% del capitale – per Amos Genish nella carica di amministratore la giornata di assemblea per i soci di Tim, nelle ultime settimane al centro delle tensioni tra il fondo Elliott e l’azionista di maggioranza Vivendi.

Ad aprire i lavori è stato il vice presidente di Tim Franco Bernabè, che ha ha dato lettura del libro dei soci, dal quale è emerso che mentre le quote di Vivendi e del fondo americano sono rimaste stabili, rispettivamente al 23,94% all’8,85%, è cresciuta la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti, salita 4,78% di Tim rispetto al 4,26% dichiarato qualche giorno fa.




“Serve un atteggiamento meno conflittuale e più attento all’interesse di tutti gli azionisti, della società e dei dipendenti che hanno diritto a un management impegnato e a soci che garantiscano sostegno e stabilità con una visione di lungo periodo”, ha detto Bernabè, definendo Tim “una realtà importante per l’Italia e per tutti quelli che ci lavorano”.
La battaglia legale che ha preceduto quest’assemblea, ha sottolineato il manager – che nella sua carriera ha guidato la telco come amministratore delegato alla fine degli anni ’90 e poi tra il 2007 e il 2011 – “è il segnale del progressivo deterioramento all’interno del cda e tra cda e collegio sindacale”.  “C’è stata una polemica dai toni eccessivi e poco consoni allo standing di una società come la nostra, esternazione di giudizi che non giovano alla società, un clima sbagliato con gravi ripercussioni in termini reputazionali”.

Un momento dell’assemblea Tim. Nella foto, da sinistra, il presidente di Tim Roberto Capone, l’ad Amos Genish, il vicepresidente Franco Bernabe’ e il notaio Carlo Marchetti (Foto ANSA / Matteo Bazzi)




“Auspico che tutti soci in particolare quelli di riferimento siano portatori di una dialettica costruttiva, garanti dell’ autonomia degli organi della società, per favorire la sua crescita”, ha concluso Bernabè, ribadendo poi che in “questa sede non commenteremo la decisione del giudice” del tribunale di Milano che ha rigettato la proposta dei Sindaci di aggiornare l’ordine del giorno dell’assemblea con le richieste di Elliott di sostituire i consiglieri dimissionari piuttosto che far decadere l’intero Board.

“Il 2017 è stato un anno record sotto molti aspetti grazie soprattutto alla performance straordinaria nel mercato domestico e brasiliano”. Ad affermarlo Amos Genish, illustrando i risultati conseguiti dal gruppo nell’ultimo anno, caratterizzato da “un andamento di gestione solido sia in Italia che in Brasile”. In particolare, il manager ha ricordato come i ricavi da servizi siano cresciuti in Brasile del 5,1% e dello 0,9% in Italia. Analogamente, l’Ebitda nel Paese sudamericano è migliorato del 14% a livello tendenziale, mentre per l’Italia la crescita del Mol è stata del 2,5%. Il tutto, con una progressiva riduzione dell’indebitamento.

“Un forte impegno del management è fondamentale per avere successo. Il mio auspicio è lavorare insieme a tutti”, ha detto ancora Genish. “Stiamo entrando nella fase della Gigabit society, guardando agli altri player come gli OTT (Over the top) ma anche produttori terminali e aziende IT. Le telco devono evolvere rapidamente”, ha spiegato riassumendo anche il piano industriale ‘DigiTim’. “Dobbiamo riuscire ad avere una digitalizzazione a 360 gradi”, ha spiegato ancora.




“C’è un grande impegno del management per supportare e avere una trasformazione di successo”, ha ribadito ancora Genish auspicando coesione e sostegno da parte di tutti gli azionisti. “Cari azionisti, i grandi cambiamenti in atto nel settore delle tlc richiedono un grande sforzo da parte nostra” e il piano 2018-2020 “è il modo per andare a implementare questa trasformazione”, ha concluso. “Dobbiamo lavorare insieme e con tutti”.

Rispondendo alle domande degli azionisti, Genish ha detto che “Le negoziazioni” tra Telecom Italia e Mediaset per l’acquisizione di contenuti sono in atto. Il manager ha spiegato che lo scorporo della Rete riguarda anche l’Agcom e le Autorità” e “verrà finalizzato nei prossimi 12-18 mesi”. “La Rete di Tim ha tutti i requisiti per essere avanzata” ha detto invece il vicepresidente di Tim, Franco Bernabè, rispondendo alle domande dei soci.  L’azienda è “ben consapevole del valore della rete Tim. Non è – come qualcuno insinua – una rete vecchia. E’ oggetto di un continuo programma di aggiornamento, altrimenti non si spiegherebbero i 3-4 miliardi di euro investiti lo scorso anno”.

Amos Genish (Foto Ansa/Riccardo Antimiani)

Prima della votazione sul ruolo di Genish, a favore della conferma del manager si erano espressi Bernabè, che ha definito la stabilità e la continuità del management “un valore che contribuisce alla creazione del valore per i soci e per l’azienda stessa”, e i rappresentati dei diversi gruppi di azionisti, compreso quello di Elliott, Giorgio Furlani. Per il fondo americano con la conferma verrebbero evitato “incertezze al mercato e all’azienda”. “Siamo ottimisti sulla sua crescita e sulla sua creazione di valore con l’attuale management guidato da Genish. A lui va la nostra fiducia”, ha detto Furlani, ribadendo la convinzione del fondo sulle potenzialità della società.




Tim in passato “è stata penalizzata” da “una governance non adeguata. Per questo è necessario un cambio di linea”, ha spiegato ancora a nome di Elliott. “Siamo convinti che la nostra iniziativa ha innescato una fase di cambiamento per la società” e “che la decisione che verrà presa il 4 maggio farà voltare pagina alla società dal punto di vista della governance”, ha concluso.

Genish, ricordano le agenzie, era stato cooptato in consiglio in seguito alle dimissioni di Flavio Cattaneo alla guida del gruppo, carica nella quale era poi succeduto. Il manager, come tutto il Cda, resterà in carica fino al 4 maggio.