L’editorialista del New York Times, David Brooks, autore di diversi libri sulla società americana, intervenuto a Venezia, al Festival della innovazione e tecnologia de Il Foglio, ha stupito per l’inaspettata immagine di una “Silicon Valley, anni fa rilancio del sogno americano e oggi diventata una sorta di un incubo, covo di arroganti e nervosi – a partire da Facebook – che si sentono sconfitti e si mantengono ora sulla difensiva”. Un mondo dove ha sottolineato il giornalista “portare avanti una sturt up, se non si hanno contatti giusti è molto difficile. C’è un enorme confusione e la cultura attorno alla tecnologia è in profonda crisi’’.

Secondo Brooks quando la tecnologia prende il posto della religione, creando un nuovo approccio che tratta i cervelli come computer e lo spirito a livello di un software, procura molti danni. ‘’I social media stanno distruggendo i giovani, sempre più depressi, sempre più consumatori di oppiacei, diffidenti fra loro, con un tasso di suicidi in aumento del 50 per cento’’, e’ la dura accusa.
L’editorialista del New York Times pur riconoscendo l’elemento di genio degli algoritmi di Amazon e di Google, denuncia pero’ il forte impatto negativo che hanno avuto nei riguardi dell’informazione, alimentando, con la distribuzione tipo ‘’fast food’’, un tipo di cultura che va a distruggere il nostro valore aggiunto come esseri umani. ‘’Annebbiati dai social media – afferma – non ci emozionano più i ricordi. Vivere di solo cervello non basta, bisogna associare cervello alla coscienza. Per formarla è però necessario leggere anche i libri, invece di stare quasi sempre interconnessi’’.
La necessità di riempire il deficit culturale che sta aumentando, e in particolare di educazione scientifica, è stata evidenziata anche da Piero Angela, divulgatore di lungo corso alla Rai. ‘’ E’ giunto il momento – propone al nuovo governo – di liberare il servizio pubblico dall’angoscia degli ascolti, come hanno fatto in Francia, dove non trasmettano più pubblicità dalle 20 a mezzanotte, per realizzare programmi di qualità che puntino non solo a intrattenere, ma soprattutto ad aggiornare dei cambiamenti sociali, scientifici e tecnologici, tenuto conto che la formazione scolastica si ferma a vent’anni. Non manchiamo – aggiunge – di giovani creativi in tutti i campi’’.
‘’Il punto che affrontiamo con la prima edizione del nostro Tech Festival – spiega il direttore de Il Foglio, Claudio Cerasa, promotore dei convegni del quotidiano, diventati ormai periodici appuntamenti – è che non bisogna avere paura del futuro. L’ innovazione va governata, ma deve essere accettata, non la si può combattere. Nello stesso tempo non si può accettare che sia l’algoritmo a governare la politica. Ci deve essere una politica forte.’’

L’invito di Cerasa, nella suggestive cornice cinquecentesca della ’Scuola della Grande Misericordia’ a Venezia , simbolo di una città che nei secoli ha cambiato e innovato il mondo, è raccolto da personaggi autorevoli come Il ministro allo sviluppo Carlo Calenda convinto che ‘’L’innovazione non possa essere gestita solo dal punto di vista economico, ma debba rimettere al centro l’uomo’’, e i responsabili delle Autority della Comunicazione e dell’Antitrust per testimoniare l’impegno e la salvaguardia allo sviluppo delle tecnologie. In particolare, rilevata l’importanza sul piano commerciale del cosiddetto ‘’profilo psicografico’’, ottenuto dai Big data, il Presidente di AGCOM, Angelo Cardani, ha sottolineato il pericolo dell’influenza che profili della gente sempre più dettagliati possono esercitare sul piano dei comportamenti e quindi sulle scelte di carattere politico. ‘’Qualcuno se ne dovrà occupare. E chi – si è chiesto – se non chi da sempre si occupa dei rapporti sociali, come la mano politica?’’
Il Garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, segnala invece gli interventi già effettuati per facilitare a tutti l’accesso alle infrastrutture di rete, oppure tesi a evitare costrizioni nell’uso di piattaforme, come nel caso delle prenotazioni alberghiere. ‘’I giganti della rete – riconosce –hanno arricchito l’e-commerce, ma pongono anche il problema dell’educazione di fronte alle grandi trasformazioni portate da internet, insieme al dovere di accompagnare e facilitare il cambiamento di chi rimane sconfitto.’’

All’appuntamento veneziano de Il Foglio nel tentativo di dare un volto umano alla rivoluzione tecnologica (una trentina i relatori, una ventina gli sponsor e fra il pubblico molti giovani), non sono mancati gli innovatori del XXI Secolo attraverso il monologo appassionato di Gabriella Greison, fisica e scrittrice, che ha creato il primo festival della fisica in Italia. Mentre il taglio filosofico e sostanzialmente conclusivo è stato affidato a Silvano Petrosino, docente di Teorie della Comunicazione e Antropologia religiosa e media presso l’Università cattolica di Milano, che ha messo in guardia, richiamandosi a una nota pubblicità, “dal delirio del ‘senza limiti’”, sottolineando che “quando l’uomo abita il limite può ottenere una ricchezza sorprendente, dimostrandosi più sapiente di chi vuole superarlo ad ogni costo, talvolta anche al prezzo della vita’’.