“Se io dichiarassi un prezzo a cui noi siamo disposti a vendere farei un danno a Rcs”. Ad affermarlo il vicepresidente esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera nel corso dell’assemblea della società, la prima dopo il ritorno in borsa del 2017.
Rispondendo agli azionisti che chiedevano a quale valore potrebbe essere ceduta la quota del 4,7%, detenuta nel capitale del gruppo editoriale, Tronchetti Provera ha detto: “Pensiamo che Rcs possa continuare ad aumentare di valore: nel nostro portafoglio rappresenta una frazione molto piccola” e si tratta pertanto di un atto di “fiducia che diamo, considerati anche i risultati che sono stati raggiunti” sotto la gestione di Urbano Cairo.

Tronchetti provera ha parlato anche della presenza del gruppo in F1 come fornitore esclusivo di pneumatici. “Resteremo volentieri se le condizioni economiche sono queste”, ha spiegato. “Abbiamo lavorato bene, ma non è indispensabile” rimanere nel circuit. “Se i costi diventassero eccessivi ci sono tante altre gare a cui ci siamo appassionati e possiamo correre in tutto il mondo in queste corse”, ha rimarcato.
Sull’ingresso di Pirelli nel mondo del bike, avvenuto nel corso dello scorso anno, il manager lo ha definito un “discreto successo”.
“Il mondo del bike – segmento che dal punto di vista commerciale avvicina Pirelli a segmenti di mercato diversi, come quello dei giovani, e a forme di mobilità differenti – garantisce al nostro brand una visibilità molto importante”, ha aggiunto. “È una cosa ancora piccola, ma di grande valore dal punto di vista del marketing”.