Doveva essere una sorpresa, ma lo è stata solo in parte. Ponendo fine prima del previsto al suo periodo sabbatico, Giorgio Brenna è tornato in prima linea nel mercato della pubblicità, sempre lato consulenza. Lasciata alcuni mesi fa la carica di ceo di Leo Burnett, ma anche l’incarico di global client leader di FCA per Publicis Group, Brenna si è dedicato ad un periodo di studio negli Usa. Ma la corte insistente del suo amico ed ex collega di Leo Burnett alcuni anni fa, Carter Murray – ora ceo mondiale di FCB, network creativo del gruppo Ipg – l’hanno convinto al rientro.
Carter Murray, a destra, e Giorgio Brenna.
Il manager assume la carica di amministratore delegato di FCB Milan, dove ritrova due ex colleghi con cui aveva avuto un rapporto rodato e di fiducia, Fabio Bianchi (Managing Partner) e Francesco Bozza (Chief Creative Officer), trasferitisi da Leo in FCB a novembre dello scorso anno. “Siamo pronti a crescere, puntando proprio sulla centralità della creatività e delle idee, che rimangono alla base del nostro lavoro e che sono pure il cuore del posizionamento che il mio amico Carter ha dato da tre anni a questa parte ad FCB” ha spiegato Brenna esordendo a Milano.
Giorgio Brenna tra Francesco Bozza e Fabio Bianchi (a destra)
Una squadra, quella di FCB, che ha già conquistato sei nuovi clienti negli ultimi sei mesi e – con l’apporto di Brenna – conta in tempo ragionevole (uno o due anni, hanno detto i manager) di entrare nel novero delle prime cinque agenzie di pubblicità italiane. Per un anno però, lo dice un contratto di no compite siglato in uscita da Publicis, il nuovo ad di FCB Milan non potrà corteggiare il suo storico cliente FCA. La struttura in questi mesi si è già irrobustita, passando da un organico di 38 a 50 persone. Al momento l’unico cliente internazionale di cui dispone è Beiersdorf, ma sono recenti le vittorie nei pitch indetti da Pittarosso e A2A, le acquisizioni di Carrera (Safilo) e di Mutuo Credit Agricole. Sarebbe inoltre imminente l’arrivo di altri due clienti.