Sono appena usciti i dati quotidiani e settimanali di Audiweb 2.0, la nuova rilevazione che tiene conto finalmente anche del traffico in-app sui social network e dei formati Instant Articles e Amp, finora escluso dai conteggi. Ed subito è iniziata la corsa a evidenziare i propri risultati da parte delle testate ‘premiate’ dal nuovo metodo di rilevazione.
Ha aperto le danze, il 7 giugno, IlFattoQuotidiano.it con un articolo che sottolinea come il giornale online diretto da Peter Gomez sia “terzo tra le testate giornalistiche a poca distanza da Corriere.it”.
La miniclassifica pubblicata dal Fatto (basata sulla media degli utenti unici ponderati nei primi quattro giorni di giugno) vede in testa Repubblica.it con 3.068.184 utenti unici, seguito da Corriere.it (2.359.683), Il Messaggero (1.719.965, cifra che accorpa però anche il traffico di altri siti come Aranzulla.it), Il Fatto Quotidiano (1.694.330). Seguono Il Giornale (795.467), La Stampa (740.990) e Libero Quotidiano (606.260).
Questa miniclassifica non prende in considerazione TgCom24, che a detta del Fatto non sarebbe una testata giornalistica. Ma dubitiamo che il direttore Paolo Liguori e i giornalisti che lavorano nella redazione del giornale online di Mediaset concordino con questa riduttiva definizione.
Tra le testate native digitalI spicca invece Fanpage, che con i suoi 1.373.005 utenti unici risulterebbe al quinto posto della classifica.
È stata poi la volta di Repubblica a evidenziare il risultato del nuovo sistema di rilevazione, che “conferma leader Rep.it con 3,3 milioni di lettori al giorno”, come ha titolato l’8 giugno il sito del giornale. L’articolo prende in considerazione i dati di lunedì 4 giugno e spiega che sulle diverse piattaforme (il sito, le app, i social network) “i contenuti di Repubblica sono stati fruiti da 3 milioni 292mila utenti unici e quelli del Corriere della Sera da 2 milioni 585mila”.
L’articolo di Repubblica non trascura di citare la performance di TgCom24, che ha totalizzato 2 milioni e 678mila utenti unici, dato questo che colloca il sito di Mediaset al secondo posto della classifica (facendo quindi scendere il Fatto al quarto o quinto posto).
Come accade anche con altre rilevazioni dell’audience, ognuno tende insomma a tirare le cifre dalla propria parte: Cicero pro domo sua, dicevano i latini.
Con il rischio di alimentare la confusione più che la chiarezza e la trasparenza. Per evitare questo rischio le regole di Audiweb imporrebbero agli editori di mantenere riservate le cifre quotidiane e settimanale e di fare confronti solo sulla base dei dati mensili e sul giorno medio di Audiweb Database. Questi dati però saranno resi noti da Audiweb solo in settembre; per i prossimi due mesi sarà infatti sospesa la pubblicazione del rapporto mensile sulla total digital audience. Un vuoto di informazione che sarà inevitabilmente riempito utilizzando dati di altre fonti.
Intanto Audiweb ha un’altra gatta da pelare: il 6 giugno l’Agcom ha deciso infatti di aprire un’istruttoria sull’utilizzo dei big data di Facebook per perfezionare i risultati della rilevazioni sull’audience. Il contratto con Facebook aveva suscitato alcuni dubbi e polemiche nelle scorse settimane. Il presidente di Audiweb, Marco Muraglia, ha assicurato che nessun dato sensibile passerà dagli editori a Facebook, in quanto tutte le informazioni sono anonime e criptate. Assicurazioni che evidentemente non hanno convinto del tutto l’Agcom.