Facebook risponde alle domande del Congresso Usa. Con 450 pagine che aggiungono poco o nulla

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Il Congresso Usa ha pubblicato le risposte scritte inviate da Facebook in conseguenza delle audizioni di aprile di Mark Zuckerberg. Sono 450 pagine, riferisce l’Agi, che contengono risposte a più di duemila domande (comprese quelle arrivate a Facebook prima delle audizioni) ma le risposte aggiungerebbero poco rispetto alle precedenti dichiarazioni dell’azienda e del suo Ceo.

Mark Zuckerberg (Foto Ansa – EPA/EUROPEAN PARLIAMENT HANDOUT)

Tra i temi trattati ci sono i dati raccolti sugli utenti che non stanno su Facebook (i cosiddetti “profili ombra”), in merito al quale il social dice di ricevere informazioni dai siti che hanno un bottone Mi Piace o quello per commentare.

Rispetto agli utenti che hanno profili Facebook, le informazioni raccolte sui siti terzi permettono all’azienda di farsi un quadro delle loro abitudini di navigazione, quali siti hanno visitato e in alcuni casi, a seconda del sito, se hanno completato un acquisto.

Il social ha risposto anche di utilizzare una tecnologia nota come pixel che raccoglie dati per gli inserzionisti rispetto a quello che fa un utente dopo che ha cliccato su una pubblicità Facebook.

In alcuni casi, prosegue l’Agi, le risposte riempiono vuoti lasciati da Zuckerberg alle audizioni. Come, per esempio, quando gli era stato chiesto di nominare dei concorrenti e lui si era tenuto sul vago. Ora invece nelle risposte Facebook parla di servizi come Snapchat, YouTube, Twitter, Pinterest, Vimeo.

Facebook scrive anche di aver preso provvedimenti (che vanno da restrizioni a messe al bando) per 370mila app nel 2017; e per 583 milioni di profili finti nei primi tre mesi del 2018. E di aver raddoppiato da 10mila a 20mila le persone che lavorano sulla sicurezza nel 2018.