Usigrai: serve una riforma del servizio pubblico. Ora vertici di alto profilo

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Necessario difendere e rilanciare il Servizio Pubblico. Lo hanno ribadito i giornalisti dell’Usigrai, riuniti in congresso, approvando la relazione del Segretario Vittorio Di Trapani. La difesa, si legge nella mozione, “passa innanzi tutto da una riforma che finalmente, come chiediamo da anni, liberi la Rai dal controllo dei partiti e dei governi”.

“Nella attesa di una riforma, e in un tempo che viene da più parti definito del cambiamento, dal nostro Congresso rivolgiamo un appello per un cambiamento che si può fare subito, facile e a costo zero: indicare ai vertici della azienda uomini e donne con un chiaro profilo di professionalità, indipendenza e autonomia, tutela del Servizio Pubblico, lotta contro ogni bavaglio e a difesa dei principi della Costituzione”.

Vittorio di Trapani, segretario dell’Usigrai (Foto: Ansa/Fabio Campana)

“Liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi. Riaffermare la centralità del Servizio Pubblico. Quindi discutere scelte industriali indispensabili per vincere in un mercato editoriale in costante cambiamento. E poi discutere su una nuova organizzazione delle news che rafforzi il lavoro di inchiesta e, in un contesto profondamente mutato, il ruolo della intermediazione giornalistica. Che assicuri alle redazioni mezzi, strumenti e risorse, rafforzi la presenza della Rai sul territorio e la sua funzione primaria nella produzione di immagini”, elenca nella nota il sindacato dei giornalisti Rai.

“Una riforma editoriale – scrivono ancora – che riporti i giornalisti e il contratto giornalistico nei programmi di rete, perché esiste un solo giornalismo Rai, e garanzie e qualità devono riguardare tutto e tutti, testate e reti, radio, tv, web. Per far sì che i cambiamenti vengano messi al servizio di un prodotto sempre migliore e sempre più utile ai cittadini”.