Mediaset, Ps Berlusconi: raccolta pubblicitaria +2% ma crescerà grazie ai Mondiali. E su Rai, Tim, Perform, Sky, Netflix…

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Lunga coda per Pier Silvio Berlusconi al termine della presentazione dei palinsesti d’autunno Mediaset, ieri sera a Montecarlo. Sollecitato a commentare le recenti esternazioni del vice premier Di Maio in materia televisiva e sulla prossima fine delle reti generaliste, l’amministratore delegato e vice presidente della holding ha detto: “Si mettano d’accordo all’interno del Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo dice che bisogna mettere sul mercato due reti pubbliche e portare a casa miliardi di euro. Mi sembra che le due cose non vadano d’accordo”.
Sulle critiche a Rai e Mediaset Pier Silvio Belusconi ha poi aggiunto che da Di Maio sono state dette “frasi condivise e benvenute se vengono lette come spinta per le aziende italiane a innovare”. “Ma”, ha aggiunto, “più di quello che a Mediaset abbiamo fatto, in termini di investimenti, rischi e spirito imprenditoriale, non si poteva fare. Tutto si può dire, ma non che Mediaset non innovi e non rischi. Penso a Mediaset Espana come a Premium, al restyling di Rete4 – che stiamo per lanciare -, come a Infinity, il primo servizio Ott in Italia che siamo stati noi a mettere in campo”.
Insomma più che convinto che la televisione generalista avrà ancora lunga vita, Pier Silvio Berlusconi ha dichiarato: “Ho letto il report di Morgan Stanley citato di Di Maio, ma vi posso dire che nei miei archivi ho trovato un report che sentenziava la morte della tv generalista già nel 1998”.

Pier Silvio Berlusconi (foto uff stampa Mediaset)
Pier Silvio Berlusconi (foto uff stampa Mediaset)

Ritornando sulla proposta di Grillo di privatizzare due reti Rai, lasciando la terza senza pubblicità, l’ad di Mediaset ha detto: “Capisco che l’idea possa essere affascinante, ma non vedo spazio per altri editori di reti generaliste sul mercato. Si porrebbero problemi di occupazione, ma anche di identità e di valore del servizio pubblico: se fatto bene, è un benchmark fondamentale per tutti gli altri editori”. “In Spagna, ha aggiunto, “hanno liberalizzato nuove reti, ma due anni dopo sono stati costretti a una marcia indietro pazzesca”.
E l’idea di Di Maio di lanciare una Netflix italiana? “Per realizzarla c’è bisogno di prodotto e dunque di risorse”, ha risposto l’ad di Mediaset. “Gli editori italiani devono essere favoriti e aiutati non contrastati. Altrimenti non c’è azienda italiana in grado di farla”.

Sempre a proposito di Netflix, nel corso della serata Pier Silvio Berlusconi ha affermato che con l’Ott Usa Mediaset “ha ottimi rapporti” e sono stati raggiunti “già degli accordi commerciali”. “Inoltre”, ha continuato, “sono in corso dei dialoghi per capire se ci sono possibilità di intese di co-produzione. Sono solo colloqui, nulla di concreto”.

Ottimi risultati arrivano per Mediaset sul fronte della raccolta pubblicitaria. “Nei primi sei mesi dell’anno Mediaset registra una crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2017: tutti i mezzi, tv, radio e web, sono in rialzo e fanno meglio del mercato”, ha dichiarato Berlusconi, aggiungendo che il totale dei primi sette mesi sarà “molto migliore” di questo dato, anche grazie alla ‘coda’ dei Mondiali di calcio in Russia trasmessi in esclusiva dalle reti della holding.

Come ha detto il suo ad e vice presidente, Mediaset può essere interessata al nuovo format di ispirazione culturale che Matteo Renzi avrebbe intenzione di realizzare su Firenze. “Ci hanno contattato, stiamo aspettando di vedere che tipo di prodotto sarà: potrebbe andare in onda su Rete4, o su Focus”, ha raccontato Pier Silvio Berlusconi, aggiungendo sul lato politico: “Credevo in Renzi, mi ero fatto affascinare, convinto che avesse una marcia nuova. Ma non ha rispettato le competenze degli altri. Si è messo al centro e si è isolato. A parole bene, bene, bene. Ma nella realtà dei fatti le cose sono andate diversamente”.

Altro progetto intrigante potrebbe essere la sitcom ‘Casa Totti’, con protagonisti Francesco Totti e Ilary Blasi, sul modello di ‘Casa Vianello’. “L’idea ci era venuta tempo fa e ho anche parlato con Ilary”, ha commentato il manager. “Ora ho letto di questo progetto, è interessante: insieme possono fare qualcosa di bello”.

Un momento della presentazione dei palinsesti (foto Primaonline.it)

Aggiornando sullo stato dei colloqui con Perform e con Sky per l’eventuale ‘ritrasmissione’ dei diritti televisivi della Serie A nei prossimi tre anni, Berlusconi ha detto: “Sapremo qualche cosa entro settimana prossima”, spiegando poi che Mediaset sta parlando “con entrambi gli operatori” e che vorrebbe continuare a dare ai propri abbonati un’offerta di calcio. Con Perform si tratterebbe di un accordo che darebbe la possibilità di fruire delle partite detenute dall’operatore inglese, cioè alcuni match della Serie A ed eventualmente tutti quelli della Serie B. “L’offerta sarebbe legata anche a Infinity”, ha continuato Pier Silvio Berlusconi. “Se dovesse andare in porto l’accordo con Perform, i clienti di Premium sottoscriverebbero un solo abbonamento”. “Visti i costi alti e ormai ingiustificabili dei diritti, Premium aveva già la sua strada segnata senza calcio: ci sembrava prudente fare progetti senza il calcio. Attualmente il focus è sui film e la fiction e gradualmente si andrà verso la digital transformation”, ha specificato.

Intanto Mediaset si gode i risultati delle trasmissioni dei Mondiali di calcio in Russia, andati, come ha affermato l’ad della holding televisiva, “ben oltre le aspettative”. “E’ una sfida vinta, e pensare che all’inizio l’unica cosa sicura era ‘mai dire Forza Italia’”, ha sottolineato con una battuta Pier Silvio Berlusconi, che a pochi giorni dal gran finale ammette di “tifare per il Brasile”. Trasmettere i Mondiali con l’Italia rimane un sogno? “L’appetito vien mangiando”, ha affermato, rispondendo a chi gli ha chiesto se Mediaset si siederà al tavolo dei diritti di Qatar 2022. “Ma stando alle cifre circolate, difficilmente investimenti del genere rientrerebbero nella logica costi-ricavi della nostra azienda”. Intanto Mediaset ha portato a casa “un accordo quadriennale per trasmettere in esclusiva le migliori partite delle altre Nazionali (Italia esclusa) della Nations League e delle qualificazioni a Euro 2020 e ai Mondiali 2022”.

Alle domande sull’ipotesi che Mediaset e Tim, anche dopo che l’operatore tlc abbia dismesso la rete, possano unirsi o comunque vi sia un interesse da parte del Biscione “ad oggi mi sembra ‘fantafinanza’, ‘fantaeditoria’”, ha replicato Pier Silvio Berlusconi. L’interesse per Tim “è fuori dal nostro navigatore: molti anni fa si era pensato, me è un treno che è passato”.

Infine, a proposito dell’alleanza europea per la produzione e diffusione di contenuti televisivi alla quale Mediaset sta lavorando e sulla possibilità che Vivendi, socio del Biscione a quasi il 30%, possa ostacolarla, Pier Silvio Berlusconi ha risposto: “Dipende da che tipo di operazione faremo, ma certo dovrebbe poi spiegare se davvero mettesse i bastoni tra le ruote”. Sull’operazione di sviluppo internazionale, che potrebbe coinvolgere operatori di Francia, Germania e Regno Unito nella quale Mediaset punta a essere primo azionista, Pier Silvio Berlusconi ha concluso: “Oggi è presto per parlarne, quando saremo pronti lo comunicheremo al mercato”. “Speriamo a breve, molto a breve”.