Repubblica.it è sempre in testa, seguita dal Corriere della Sera; TgCom24, in crescita del 16%, riconquista la terza posizione, a spese di Citynews, che perde il 5% rispetto ad aprile. Su 60 realtà prese in considerazione dalla nostra classifica di maggio, 41, cioè più di due terzi, sono in crescita: si va dal +1% del Corriere della Sera al +52% del Tempo. Tre siti sono rimasti fermi sui valori del mese precedente (Libero, La Stampa e HDBlog.it), mentre i restanti 12 sono in calo: dal -1% della Gazzetta dello Sport al -12% dei quotidiani locali del Gruppo Espresso-Gedi.
È quanto emerge dai dati sull’audience online forniti da comScore, multinazionale statunitense delle misurazioni su Internet (i dati di Audiweb non sono disponibili in quanto la società è impegnata nel passaggio al nuovo sistema di rilevazione 2.0, che dovrebbe completarsi a settembre).
Il risultato migliore in termini di audience l’ha messo a segno, come abbiamo detto, il quotidiano romano Il Tempo, diretto da Gian Marco Chiocci (+52%), ma sono cresciuti molto anche Il Fatto Quotidiano e Leggo (+29%), Il Sole 24 Ore (+24%) e Il Giornale (+23%). Tra le testate native digitali si sono distinti in particolare Linkiesta.it (+37%), Tiscali.it (+25%), Lettera43 (+21%), Affaritaliani (+15%), Fanpage di Ciaopeople MediaGroup (+14%) e l’HuffPost (+11%). Tra le agenzie di informazione i risultati migliori li hanno fatti Agi (+18%) e Adnkronos (+7%).

In maggio sono andati molto bene anche diversi siti femminili, in particolare quelli del gruppo Mondadori: il network di Grazia ha registrato un +47%; il quello di Donna Moderna un +8% e lo stesso risultato hanno raggiunto i siti che ruotano intorno a PianetaDonna. Molto bene è andato anche DiLei.it, il magazine femminile di Italiaonline (+30%). Sono ben dieci i brand femminili presenti nella nostra classifica, tra cui due – DonnaD.it e DesideriMagazine.it – espressione diretta di due produttori di beni di largo consumo: Henkel e P&G.
La prima riga della tabella indica l’audience totale di Internet in Italia: 37 milioni 807mila visitatori unici in maggio, esattamente come in aprile. Le ultime due colonne indicano il numero dei visitatori che accedono da pc (desktop) e quelli che usano invece smartphone o tablet. Come si vede i device mobili sono di gran lunga quelli più utilizzati per navigare sul web.
È il caso di notare che le entità prese in considerazione nella classifica non sono tutte omogenee. In alcuni casi si tratta di singole testate online; in altri casi di network di siti (e app) appartenenti allo stesso editore o anche a editori diversi che hanno sottoscritto accordi commerciali per la cessione di traffico. Nelle note in coda alla tabella sono indicate le principali aggregazioni.
Come avevamo già spiegato presentando i dati di aprile, ricordiamo che le rilevazioni di comScore prevedono l’integrazione dei dati incentrati sugli utenti, raccolti a partire da un campione di panelisti reclutati online (2 milioni di utenti in 171 Paesi), con quelli censuari server-centric rilevati mediante un tag inserito sulle pagine web e le altre entità online. I tag sono inseriti sui siti web dei clienti di comScore, ma anche da molti altri editori che, pur non essendo clienti, vogliono essere presenti nelle rilevazioni internazionali di comScore. Alcuni editori non taggano i propri siti e questi possono essere quindi sottostimati nelle rilevazioni (è il caso ad esempio del Sole 24 Ore e del Fatto Quotidiano).
Inoltre, come si spiega nelle note, le stime sono condizionate dal livello di taggatura adottato: property con livelli di taggatura diversi misurano perimetri diversi. I tag di comScore consentono di musurare anche il traffico in-app browsing e quello relativo ai contenuti distribuiti su piattaforme terze, come Google Amp e Facebook Instant Articles.
LINK:
– La top ten delle property online in Italia secondo comScore, maggio 2018 (TABELLA)
– Solo un lettore su tre si accontenta di Repubblica.it o di Corriere.it; gli altri leggono entrambi (TABELLA)