Upa e Nielsen mettono online lo storico degli investimenti adv in Italia dal 1962 a oggi

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Nel 2018 il mercato pubblicitario in Italia aumenterà dell’1,5% secondo l’Upa e dell’1,7% secondo Nielsen,  la multinazionale che fa ricerche di mercato, toccando gli 8,5 miliardi di euro, contro 7,95 miliardi del 2017. L’incremento legato ai Mondiali è dell’1%, pari a circa 80-90 milioni.

Nonostante i dati in crescita dal 2012, tuttavia nel 2018 l’ammontare pubblicitario sarà comunque del 10% inferiore al 2008 quando, prima della crisi, toccò i 9 miliardi.

Lorenzo Sassoli de Bianchi

“Per il 2019 è ipotizzabile che ci sia un rallentamento della crescita, se non una decrescita”, ha spiegato Alberto Dal Sasso, managing director di Nielsen, sottolineando come “l’assenza di eventi sportivi di rilievo determinerà una sofferenza, che potrebbe non essere bilanciata dal trend positivo di questi ultimi anni”.

In generale comunque, guardando ai dati storici, è emerso che il mercato pubblicitario è cresciuto di 150 volte dal 1962 a oggi, con impennate negli anni ’80, grazie alle tv commerciali, e a metà anni ’90, con il boom della telefonia, la cui quota passò dall’1% all’11%. Le pubblicità suo quotidiani sono passate dai 2 miliardi del 2000 ai 638 milioni del 2017, mentre quelle su internet sono passate dai 138 milioni del 2005 ai 2,4 miliardi del 2017; per il 2018 si stima che saliranno a 2,65 miliardi. Il valore degli spot in tv è passato dai 172 milioni di euro del 1980 ai 3,7 miliardi del 2017, con un picco di 4,8 miliardi nel 2008.

A fornire l’occasione per diffondere stime e dati è stata la presentazione a Milano della piattaforma web realizzata da Upa e Nielsen che ripercorre gli investimenti pubblicitari in Italia dal 1962 a oggi.

Entrando nel dettaglio, il portale, accessibile collegandosi al sito Upa attraverso il software Tableau, ha l’obiettivo di offrire non solo a tutta la filiera della comunicazione, ma anche a giornalisti, studenti e appassionati, l’accesso gratuito alla serie storica degli investimenti pubblicitari in Italia, suddivisi per mezzo (TV, radio, quotidiani, periodici, outdoor, transit, GoTV, cinema, web advertising tradizionale e a perimetro allargato)  e per anno, dal 1962 a oggi, evidenziandone l’evoluzione nei decenni. (Per il periodo 2014- 2018 sono disponibili i dati mensili).

La dashboard Upa-Nielsen, ha spiegato il presidente di Upa Lorenzo Sassoli de Bianchi, si inserisca nella più ampia cornice della trasparenza perseguita dall’associazione negli ultimi 10 anni.

“Questa dashboard rientra nella strategia di Upa di fornire contributi di alto livello per la crescita
della conoscenza e della cultura sul mercato”, ha dichiarato Giovanna Maggioni, direttore generale di Upa, ricollegandosi anch’essa al concetto di trasparenza già citato da Sassoli. “Il tema della trasparenza degli investimenti pubblicitari è centrale – ha rimarcato Maggioni – e, per la parte digitale, viene ribadito anche nel Libro Bianco sulla comunicazione digitale. Con questo lavoro diamo un primo esempio di condivisione dei valori, augurandoci che sempre più le dichiarazioni dei dati di investimento siano fatte in maniera trasparente e da parte di tutti i player”, ha concluso.

“Gli obiettivi sono molteplici”, ha aggiunto poi Alberto Dal Sasso. “Favorire lo studio e l’analisi di dati e trend e la diffusione di informazioni di alto livello che permettano di basare le decisioni strategiche e tattiche su dati verificati; diffondere la storia degli investimenti pubblicitari tra studenti universitari e giovani ricercatori; permettere a chiunque di attingere da una serie storica puntualmente
aggiornata”.

(Le fonti di archivio sono per i diversi periodi: Studio Sigla (1962), FIP (1963 – 1970), PRES (1971-1973), UPA (1974-1998), Nielsen (dal 1999 in poi)).

(una parte del portale)