“Non sono il lupo a guardia del gregge come ha detto Fratoianni di Leu”, ma piuttosto, “mi sento un pastore circondato da lupi”. All’indomani dell’elezione a presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, ex giornalista Mediaset, in una serie di interviste rilasciate a vari quotidiani nazionali – Corriere della Sera, Repubblica, Stampa e Messaggero – è intervenuto sulla sua nomina, contestata da più parti, affrontando anche il tema del conflitto di interessi. “So di svolgere ora una funzione istituzionale e sono certo che la saprò esercitare senza casacche”, ha spiegato, ribadendo la sua convinzione che “le persone vadano giudicate nel merito e non per il passato”, ma “per come mi comporterò in futuro”. “Mi inorgoglisce il fatto di potermi occupare del mio mondo e del mio lavoro, la comunicazione, il giornalismo, il rapporto con il pubblico”, ha aggiunto. “Credo di avere le caratteristiche professionali e di equilibrio per esercitare il mio ruolo nella massima trasparenza. Infine credo nella divisione dei ruoli”.

Cominciando ad affrontare alcune delle spinose questioni che riguardano la Rai, Barachini ha detto la sua sull’idea avanzata da Beppe Grillo di vendere due reti pubbliche e di tenerne una senza pubblicità. “Mi sembra un tema molto delicato per affrontarlo con superficialità. Stiamo parlando di un’azienda che rappresenta in campo nazionale e internazionale con le sue tre reti una realtà di assoluto rilievo”, ha commentato. “Vedo troppo spesso dichiarazioni sul fronte politico lontane dalla realtà e dalle dinamiche di un’organizzazione come la Rai”.
“Voglio credere che l’ attuale maggioranza si renda conto che in Rai devono coesistere tutte le voci, che l’informazione deve essere chiaramente distinta dal commento”, ha detto poi parlando del rischio lottizzazioni. Dal suo punto di vista i cittadini si aspettano “un’informazione non solo veloce e aggiornata come i tempi richiedono, ma soprattutto che li tuteli dalle cronache di parte e dalle fake news”.
“La storia della Rai e del servizio pubblico è patrimonio fondamentale del Paese. Dal canto mio, dovrò garantire e vigilare su questo contratto di servizio pubblico e la capacità di dare risposte alle esigenze di informazione e pluralismo che arrivano dai cittadini”, ha affermato ancora.
E rispondendo alla richiesta di Giorgio Mulè contro la presenza dei grillini in tv senza contraddittorio, ha concluso “anch’io credo che il pluralismo e il confronto politico siano un valore, spero che il paese sia maturo per un modello il più condiviso possibile”.