Rai: il cda prende atto dello stop in Vigilanza a Foa. Nuova riunione convocata questa mattina

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Il cda della Rai ha preso atto dello stop della commissione di Vigilanza alla nomina di Marcello Foa presidente e ha aggiornato la discussione al 2 agosto, alle 11.

Lo spiega una nota Rai, nella quale si specifica che “il cda ha constatato che non si sono verificate le condizioni di efficacia della nomina del presidente a seguito della votazione della commissione parlamentare di Vigilanza”.

La sede Rai di Viale Mazzini (Foto Ansa -ALESSANDRO DI MEO)

In Cda tutti si sono dichiarati dispiaciuti, a cominciare dall’ad Salini. Gianpaolo Rossi, consigliere in quota Fdi, ha manifestato stupore per l’accaduto.

L’impressione è che Marcello Foa abbia chiesto di aggiornare la seduta a domani in attesa di sviluppi e decisioni da parte del Governo. Stamattina infatti subito dopo la votazione in Vigilanza, tramite una nota Rai aveva fatto sapere di mettersi “a disposizione” dell’azionista di maggioranza, invitandolo a indicare “quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai”.

A questo punto, in una situazione completamente inedita, le strade che si aprono potrebbero essere due. Al momento Matteo Salvini sembrerebbe deciso a non mollare sulla scelta del suo candidato, e, se così fosse, Foa dovrebbe essere rivotato prima in Cda e poi riproposto in Vigilanza, con l’incognita di riuscire a trovare il supporto di Fi. Tanto più che i rapporti tra i due alleati di centro destra sembrano molto tesi, dopo la bocciatura da parte del Governo di 50 emendamenti presentati da Fi al decreto Dignità. Inoltre nel pomeriggio Silvio Berlusconi in una nota ha affermato di aver condiviso la scelta dei parlamentari del suo partito di non votare Foa. “E’ stato anche appurato che la eventuale riproposizione dello stesso nome alla commissione di vigilanza, presenta secondo il parere di autorevoli professionisti problemi giuridici non superabili. Non potra’ quindi essere votata dai componenti di Forza Italia”, ha concluso l’ex premier.

L’altra strada che sembra possibile è che si sacrifichi Foa, con le sue dimissioni, cui seguirebbe l’indicazione di un altro nome. Ricominciando da capo con l’indicazione del nome da parte del ministro Tria, la comunicazione e la votazione in Cda e successivamente il nuovo passaggio in Vigilanza.

Il tutto con tempistiche molto strette, vista l’imminente pausa estiva nei lavori parlamentari, prevista già la prossima settimana.