Diciamolo subito: sul tema del giorno, ovvero sul nome scelto per sostituire in corsa Asia Argento tra i giudici di X Factor, Sky non si pronuncia. Zero indicazioni, zero identikit, nulla di nulla.
È la strategia scelta dalla pay tv a un giorno dalla messa in onda della prima parte del talent musicale, quella registrata nei mesi scorsi, da cui sono usciti i 12 finalisti che si affronteranno live dal 25 ottobre, in onda su Sky Uno (canale 108).
Insomma, chi pensava di uscire dalla presentazione della 12esima edizione di X Factor con un nuovo nome da affiancare ai protagonisti dello show seduti dietro il bancone (Mara Maionchi, Fedez, Manuel Agnelli), è rimasto certamente deluso e dovrà pazientare – dicono più o meno all’unisono il direttore produzioni originali di Sky Italia Nils Hartmann e l’ad per l’italia di FremantleMedia Lorerzo Mieli – almeno fino alla prossima settimana.
Su questo, e su poco altro a dire la verità, si è concentrata la conferenza stampa in quel di Santa Giulia, nonostante i ripetuti tentativi dei responsabili di Sky di portare l’attenzione dei giornalisti sul prodotto e non sul caso delle presunte molestie sessuali che ha coinvolto l’attrice e regista italiana dopo un’inchiesta apparsa sul New York Times.
La notizia, per ora, rimane questa: dopo il comunicato diramato il 20 agosto in cui Sky diceva che nel caso le accuse contro Asia Argento fossero state confermate si sarebbe troncato il rapporto di lavoro su X Factor (“Perché del tutto incompatibile con i principi etici e i calori di Sky”), oggi una comunicazione ufficiale afferma che “di comune accordo con Asia Argento, Sky Italia FremantleMedia Italia hanno deciso di interrompere la collaborazione con l’artista per tutelare i concorrenti rispetto a una vicenda che è estranea a loro e al programma e che distoglierebbe l’attenzione dal vero fulcro di X Factor, la musica e il talento”.
Uno spostamento, questo, verso il prodotto in sé e la sua buona riuscita, perché “la polemica avrebbe distolto l’attenzione di tutti e falsato la gara”. Insomma, continua Hartmann, “la cosa non avrebbe tutelato i ragazzi e i talenti”.
Un peccato, in ogni caso. Perché vedendo in anteprima ciò che andrà in onda da domani fino a metà ottobre si evince la qualità dell’apporto di Asia Argento alla “cosa X Factor”. “Una bella sfiga su Asia”, commenta Hartmann, difatti. Perché la Argento – gli fa eco Manuel Agnelli, uno dei tre giudici rimasti – “faceva molto bene a questa giuria. Io sono addolorato come professionista e come amico, perché averla al mio fianco era un fatto interessante, per un discorso molto naturale a livello musicale”. Poi l’affondo: “Sono convinto che Asia sia una persona in un modo o nell’altro facilmente attaccabile, perché con scheletri nell’armadio come magari posso averli anch’io. Ma si sono toccati altissimi livelli di distorsione in questa storia. Il New York Times non è e non può essere un tribunale e per me, a livello di comunicazione, questa vicenda è stata uno schifo”.
Quel che è certo, per ora, è che il programma avrà inevitabilmente due facce, una per la prima parte già registrata e una per quella live, con inevitabili ricadute sul suo confezionamento e sulla scrittura. Mieli su una cosa è stato chiaro: FremantleMedia non ha mai pensato di buttare tutto all’aria e ricominciare daccapo con la registrazione delle selezioni, per i tempi tecnici che sono mancati e soprattutto rispetto verso le “40mila persone che si sono presentate davanti ai giudici e le 12 di loro che hanno passato le selezioni”.
“Non sarà comunque un programma zoppo”, continua Hartmann. “Stiamo lavorando tutti e la decisione su come continuare arriverà entro settimana prossima per dare modo al nuovo giudice di lavorare con i ragazzi”.
Quanto al programma, condotto sempre da Alessandro Cattelan, c’è da registrare tra le poche novità di rilievo, il cambio di direzione artistica, affidata ora al 30enne Simone Ferrari, e l’esordio dei teen idol Benji & Fede a X Factor Daily. In arrivo anche il coreografo inglese Aaron Sillis e lo stylist Nicolò Cerioni, mentre la regia sarà ancora di Luigi Antonini.
Tra le aziende che supporteranno questa edizione ci sarà Intesa Sanpaolo come main sponsor, mentre gli altri sono Old Wild West, Swatch, Opel, Amazon, MAC Cosmetics, Lindt, Marlù Gioielli, Coca-Cola (oltre agli sponsor tecnici Yamaha, Wella e Alitalia). Della partita saranno anche RTL 102.5, Spotify e la rivista Rolling Stone.
Insomma, che la musica abbia inizio. Che per ora, per il nuovo giudice c’è ancora tempo.