Facebook, ex moderatrice denuncia: traumatizzata da contenuti violenti. Il social: sostegno ai dipendenti

Condividi

Facebook non protegge i suoi moderatori dai traumi dovuti all’esposizione continua e prolungata a contenuti estremamente violenti. È questa l’accusa dell’ex dipendente di Menlo Park Selena Scola, che ha denunciato il social numero uno al mondo per i problemi mentali da lei riscontrati a causa del suo lavoro come moderatrice di contenuti.

zuck fb
Mark Zuckerberg (Foto Ansa-Ap)

L’ex moderatrice, dopo aver abbandonato Facebook, ha scoperto di soffrire di disturbo da stress post traumatico.  La Scola ha lavorato negli uffici del gruppo a Menlo Park e Mountain View in California  per nove mesi , tra giugno e marzo dello scorso anno, tramite l’azienda corporativa della Florida Pro Unlimited.

L’accusa per il social di Mark Zuckerberg è quella di sottoporre i propri moderatori a immagini di violenza inaudita, in modo continuo e senza fornire un adeguato supporto psicologico per evitare che quello che vedono ogni giorno possa in qualche modo condizionare la loro mente (e la loro vita).

“I moderatori di Facebook sotto contratto sono bombardati con migliaia di video, immagini e dirette streaming di abusi su minori, stupri, torture, suicidi, omicidi e altre bestialità” ha dichiarato Korey Nelson, l’avvocato che segue Scola, in un comunicato. “Facebook non si cura della sua responsabilità di fornire un posto di lavoro sicuro – ha aggiunto il legale, che pensa di trasformare il caso di Scola in una class action – ma al contrario sta costruendo un sistema di porte girevoli di dipendenti che sono irrimediabilmente traumatizzati da quello che sono costretti a vedere a lavoro”.

“Prendiamo il supporto dei nostri moderatori di contenuti molto seriamente, assicurandoci che a ciascuno di loro sia offerto il supporto e le risorse necessarie” Così Bertie Thomson, responsabile delle comunicazioni corporative, ha risposto alle accuse lanciate da Selena Scola e dal suo avvocato parlando a Reuters.

Già in passato il social di Zuckerberg aveva rassicurato circa il ruolo dei moderatori di contenuti sotto contratto con l’azienda, dichiarando che tutti hanno accesso a supporto psicologico, inclusi professionisti specializzati in consulti di gruppo e individuali, e inoltre hanno i massimi benefit possibili in termini di assistenza sanitaria.

Attualmente sono 7.500 i revisori di contenuti che lavorano a Facebook, inclusi i lavoratori a tempo pieno e quelli a contratto. Il social network ha già affrontato con una certa regolarità diversi controlli in merito all’accusa di non fare abbastanza per impedire il proliferare e la condivisione senza controllo di contenuti dannosi e pericolosi per la comunità, e il ceo del gruppo Mark Zuckerberg ha promesso di intensificare gli sforzi per arginare questa piaga dilagante tramite ulteriori assunzioni di massa e l’uso di intelligenza artificiale.