Dragonfly esiste: Google conferma progetto di motore di ricerca per la Cina

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Google ha in serbo un motore di ricerca pensato per la Cina (censura inclusa). Dopo diverse smentite, arriva la prima conferma da un alto funzionario del gigante informatico. Come riportato da AsiaNews, è stato Keith Enright, capo del settore privacy di Google, ad aver ammesso l’esistenza del progetto ‘Dragonfly’ durante un’audizione al Senato americano.

Sundar Pichai, amministratore delegato di Google (Foto EPA/Toni Albir)

“Esiste il progetto. Ma i contorni, i dettagli dell’operazione non sono ancora chiari”, ha detto il capo del settore privacy. Enright conferma che ‘Dragonfly’ è realtà, ma aggiunge di non sapere altro. “Da quel che so io – ha ribadito ai senatori americani – non siamo vicini a lanciare un prodotto dedicato alla ricerca in Cina. E non saprei dire se possiamo o vogliamo farlo”.

Stando alle indiscrezioni che circolavano ormai da tempo, ‘Dragonfly’ sarebbe nato nella primavera del 2017, a seguito di un incontro tra l’amministratore delegato di Google Sundar Pichai e un alto funzionario del governo di Pechino. Il progetto riguarderebbe un sito in grado di filtrare le ricerche su Internet che il governo ritiene scomode. Sarebbe così impossibile fare qualsiasi ricerca online su temi come i diritti umani o la religione, ma anche il Tibet o il Dalai Lama.