Caltagirone scrive al direttore del Mattino dopo che la redazione è stata intitolata a Siani: io e mia figlia non siamo stati avvertiti

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Il 21 settembre è stata intitolata al giornalista Giancarlo Siani, vittima della camorra 33 anni fa, la nuova sede della redazione del Mattino a Napoli. Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Camera, Roberto Fico, il fratello di Giancarlo, Paolo, attualmente deputato del Pd; il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e il presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio.

Il presidente della Camera Roberto Fico (C), il direttore del Mattino Federico Monga (D) e il deputato Pd Paolo Siani, fratello del cronista ucciso (Foto ANSA / CIRO FUSCO)

Pochi giorni dopo l’editore Francesco Gaetano Caltagirone ha scritto una lettera al direttore pubblicata in prima pagina sul quotidiano per chiarire che la sua assenza e quella della figlia Azzurra erano dovute al fatto che “non siamo stati avvertiti”. Ecco il testo della lettera per precisare che l’assenza non era dovuta a “disinteresse o addirittura disapprovazione”:

Egregio Direttore, sabato scorso, leggendo Il Mattino, ho appreso che venerdì è stata scoperta una targa in memoria di Giancarlo Siani. Per qualche incomprensibile contrattempo né io né mia figlia Azzurra siamo stati avvertiti. Mi rammarico molto di non aver partecipato ad un evento così significativo.

Le chiedo la pubblicazione di questa mia lettera sul nostro quotidiano perché mi dispiacerebbe che l’assenza mia e di mia figlia possa essere interpretata dalla redazione, dai lettori e da tutto il mondo de Il Mattino come disinteresse o addirittura disapprovazione.

Infine, non le nascondo che se ne avessi avuto conoscenza a tempo debito avrei suggerito qualcosa di più intimo e meno spettacolare. Penso anche che Il Mattino avrebbe dovuto ricordare ai lettori la storia di Giancarlo Siani con uno spazio adeguato sul giornale. Ritengo, infatti, lui ed il suo sacrificio gli unici protagonisti della cerimonia di venerdì scorso.