“E’ con grande orgoglio che vi annuncio che aboliremo il finanziamento pubblico ai giornali”. Ad affermarlo il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi dal palco di ‘Italia 5 Stelle’, la kermesse di M5S che si è svolto lo scorso 20 e 21 ottobre a Roma.
“Noi non attacchiamo ma difendiamo la libertà di stampa. La politica dà soldi che sono serviti a finanziare gli editori, a tenere in piedi giornali che nessuno altrimenti avrebbe comprato. E malgrado tutto l’emorragia continua, il giornalista è ancora sottopagato, chiudono tre edicole al giorno”, ha detto.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
“Noi denunciamo queste cose con i fatti”, ha aggiunto Crimi, spiegando che i 60 milioni di euro di contributi al fondo per l’editoria: verranno dimezzati e poi “nel 2020 li taglieremo del tutto”.
Il taglio complessivo per l’editoria ammonterà a “100 milioni in due anni”, ha rimarcato ancora Crimi dal palco, sgranando le fonti di finanziamento che saranno tagliate con le norme inserite nella prossima Legge di Bilancio. “Ci sono i rimborsi per le spese telefoniche che valgono 32 milioni di euro e che prendono tutti i giornali. Dall’anno prossimo li taglieremo”. Crimi è poi passato al capitolo dei “giornali diffusi all’estero”, che “vale 2 milioni di euro e che a dicembre Gentiloni aveva deciso di aumentare da 2 a 3 milioni e che scenderanno ad un milione dal 2019 e a zero dal 2020”.
Non ci saranno tagli, invece, alla “stampa speciale per ipovedenti e ai contributi per le associazioni dei consumatori”, per i quali la slide dietro al palco indicava fondi annuali rispettivamente per un milione e 500 mila euro.
A rincarare la dose anche Paola Taverna. “Internet può spazzare via questa carta stampata”, ha detto la vice presidente del Senato e, rivolgendosi ai sostenitori presenti, ha aggiunto: “voi tutti potete raccontare quanto realizzato dal governo, voi dovete raccontare la verità ogni giorno che ci insultano e mentono su quel che stiamo facendo”.