UsigRai: azienda ferma e Cda succube della politica. Senza una convocazione valuteremo lo sciopero
Dopo i consiglieri Borioni e Laganà, anche l’UsigRai prende posizione sulla situazione creatasi in Rai. “È umiliante un CdA che ostenta la propria sudditanza alla politica”, scrive il sindacato dei giornalisti di Viale Mazzini, parlando di un’azienda “ferma, immobile”.In assenza di una convocazione urgente del Cda, l’UsigRai ha annunciato poi l’intenzione di scrivere a Vigilanza e Agcom e valutare “l’avvio delle procedure di sciopero”.
Ecco il testo della nota:
“Un’azienda ferma, immobile, in attesa di un totale cambio di direttori, senza aver mai spiegato perché? Da quando è in sella, il vertice si è riunito 3 volte e solo per la nomina del Presidente. Da quando è stato nominato, il Presidente non ha mai convocato il CdA. Mai.
È umiliante un CdA che ostenta la propria sudditanza alla politica: decide addirittura di non convocarsi in attesa che i partiti consegnino la lista della spesa delle nomine. Evidentemente la loro priorità è occupare poltrone!
A 3 mesi dalla loro nomina, cosa hanno prodotto? Zero. Eppure non ci risulta abbiano rinunciato alle relative indennità per questi mesi. Se fossero dipendenti, una qualunque azienda li manderebbe a casa per gli scarsi risultati durante i primi 3 mesi di prova.
Lunedì l’@USIGRai porterà un pacco regalo all’AD, al Presidente e al CdA della #Rai per i 3 mesi di immobilismo.
Il Contratto di Servizio, in vigore da 8 mesi. Inapplicato.
Una penna, per firmare la richiesta di convocazione del CdA. O le dimissioni.https://t.co/qVqUuDw99a pic.twitter.com/IxvdFlj4fp
— Vittorio di Trapani (@vditrapani) 25 ottobre 2018
Per questo abbiamo preparato un pacco regalo che consegneremo lunedì a Viale Mazzini per l’Amministratore delegato, il Presidente e i Consiglieri di Amministrazione.
A 3 mesi dalla nomina regaleremo a ciascuno una copia del Contratto di Servizio, in vigore ormai da quasi 8 mesi e praticamente inapplicato, e una penna, per firmare la richiesta di convocazione del CdA o le proprie dimissioni per manifesta inattività.
In assenza di una convocazione urgente del CdA, scriveremo a Vigilanza e AgCom e valuteremo l’avvio delle procedure di sciopero.