“E’ stato un trimestre turbolento, con la decisione della vigilanza del cambio fatturazione e con l’entrata di Iliad nel mercato mobile ma Tim è riuscita a garantire una performance operativa resiliente”. Lo ha detto l’ad Amos Genish commentando con gli analisti i conti del terzo trimestre.
Sulla svalutazione il manager ha precisato che “l’impairment test è stato fatto in seguito all’applicazione dei nuovi principi contabili: la svalutazione del business domestico è in risposta (tra l’altro, ndr) al deterioramento delle dinamiche di mercato”. Ma, ha ribadito, la svalutazione “non è di natura cash e non va a modificare le priorità strategiche del piano a cui pensiamo di rimanere fedeli”.
“Il cda”, ha garantito, “rivedrà gli obiettivi principali del gruppo nel suo ciclo di aggiornamento continuativo del piano triennale per l’inizio del 2019″prevedendo comunque una netta crescita del Free cash flow e la riduzione del debito. L’ultimo impairment era stato fatto nel 2013 e quello prima nel 2011.
Affrontando il tema dell’asta per le frequenze 5G “il prezzo ha superato le attese ma ne è valsa la pena perchè ci consentirà andare avanti in un mercato affollato”, ha spiegato.
Toccando la questione dei rapporti con Open Fiber nello sviluppo FTTH Genish ha affermato: “siamo aperti alla collaborazione. E’ qualcosa di positivo per l’Italia in generale che potrà soddisfare l’agenda digitale del Governo. Se e quando accadrà è uno sviluppo positivo a cui diamo il benvenuto”.
Genish ha confermato l’interesse per Nextel Brasil da parte di Tim Brasil. “Siamo in una fase iniziale, vedremo quello che succederà”. Tra i pretendenti ci sarebbero anche Telefonica Brazil e America Movil, oltre al partner di minoranza di Nextel, Access Industries che al momento possiede il 30% del gruppo.
Interpellato sui conflitti tra i soci, il manager ha spiegato: “Il management si sta concentrando sul gestire il business per garantire i risultati migliori possibili” e lasciando fuori i rumors. “Speriamo che tutti i membri del cda e gli azionisti siano pronti a sostenere Tim per garantire una progressione della corporate governance per raggiungere standard elevati che Tim si merita”.
Tra i temi toccati anche Il progetto di separazione della rete avviato da Tim. “L’interesse pubblico nella separazione legale si è ridotto e il progetto ha rallentato rispetto a quanto previsto inizialmente ma continuiamo a discutere con Agcom quali modifiche fare per renderlo interessante per tutte le parti”, ha rilevato. L’ambiente normativo è per le tlc in Italia, ha sottolineato Genish “è ‘sfidante’, chi si occupa normativa si deve rendere conto che in Italia le sfide per le tlc sono significative, il settore è estremamente normato, ci piacerebbe vedere una struttura più aperta e pro-business. E’ quello che stiamo cercando di ottenere, stiamo dialogando positivamente con i normatori e speriamo che la nuova analisi di mercato che arriverà a dicembre mostri qualche tendenza positiva per il nostro settore in generale”.