In quattro anni i primi sette editori di quotidiani hanno perso un milione di copie. Osservatorio Agcom

Condividi

Sono stati diffusi i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni Agcom, relativi al secondo trimestre 2018. Nel periodo considerato, relativamente al settore televisivo, rispetto a giugno 2017 si riscontra una contrazione degli ascolti per la Rai, che scende al 33,3%, mentre Mediaset ottiene una share del 33,7%. Nello stesso periodo risultano in flessione anche le quote di Comcast (Sky Italia) e Discovery a fronte di una evoluzione positiva di La7 del Gruppo Cairo Communication.

(elaborazione Agcom)

Analizzando l’evoluzione delle audience delle edizioni serali dei principali programmi di informazione, nel giorno medio il Tg1 e il Tg5 si confermano rispettivamente il primo ed il secondo telegiornale seppure entrambi mostrano una riduzione rispetto a giugno 2017. Ad esclusione del Tg2, la cui audience è stabile rispetto a giugno 2017, le altre testate (Tg3, TgR, La7, Studio aperto e Tg4) mostrano tutti una crescita negli ascolti.
(elaborazione Agcom)

Per il settore dell’editoria quotidiana continua la performance negative: a fine giugno 2018 le vendite realizzate dalle testate editate dai primi sette editori di quotidiani,(copie cartacee e copie digitali) è risultata di poco superiore ai 2,8 milioni di copie, in flessione del 7,5% rispetto allo stesso mese del 2017.
 

(elaborazione Agcom)
Per i quotidiani venduti sotto forma di copie digitali si registra una contrazione della quota sul totale del venduto (- 2 punti percentuali) rispetto a giugno 2017. Guardando all’intero periodo considerato (giugno 2014 – giugno 2018), le copie giornaliere complessivamente vendute (cartacee e digitali) sono passate da 2,9 a 1,9 milioni con una flessione del 34%. (Leggi qui la precisazione di Agcom sui dati)
(elaborazione Agcom)

Il gruppo Gedi si conferma, pur con una lieve flessione, leader nella vendita di quotidiani con il 20,3%, segue Cairo/Rcs Mediagroup con il 20,1% (+0,6% su base annua). Si riduce il peso sul totale delle vendite di Amodei (-0,9%) mentre Il Sole 24 ore mostra una ripresa ed
è in crescita di 0,5 punti percentuali.
Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, con riferimento ai principali cinque Paesi europei (Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), il report evidenzia come il tempo di navigazione giornaliera per persona nel mese di giugno supera le due ore, con una crescita di circa il 4% rispetto a dicembre 2017. Ai primi posti per utenti unici si collocano, in tutti i Paesi considerati, Google e Facebook con quote, sul totale dei navigatori, rispettivamente pari al 95 ed 80% circa.
(elaborazione Agcom)

Instagram ottiene buone performance in Italia, Inghilterra e Spagna raggiugendo oltre il 50% degli internauti, mentre Twitter è maggiormente utilizzato in Spagna e Regno Unito.
(elaborazione Agcom)

A fine giugno 2018, gli accessi complessivi della rete fissa si sono ridotti di 100mila unità rispetto al trimestre precedente ma rimangono sostanzialmente costanti su base annua. I dati evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel giugno 2014 il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 65%, pari ad una flessione di oltre 6 milioni di linee. Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+5 milioni di unità), FTTH
(+400 mila) e FWA (+ 650 mila). Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s sono passate da poco meno dell’80 delle linee broadband e ultrabroadband nel giungo 2014, al 28% nel giugno 2018, mentre un trend opposto hanno fatto registrare le linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s, il cui peso è salito dal 2 al 38%. In particolare quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s sono aumentate su base annua di oltre un milione. Il quadro competitivo complessivo vede Tim quale maggiore operatore con 44,7%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15% circa.
(elaborazione Agcom)

Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 2,4 milioni di sim: le M2M sono cresciute di 4,1 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 1,7 milioni di unità. Tim (con una quota in aumento dello 0,9% rispetto a giugno 2017) sale al 31,2%, mentre Wind Tre (in flessione dell’1,6) vede assottigliare la propria quota che scende al 30,4%. Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, nonostante una quota in calo di 1,4 punti percentuali, Wind Tre rimane l’operatore principale con il 34,5%. Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel secondo trimestre dell’anno le sim che hanno effettuato traffico dati hanno sfiorato i 54 milioni (+3,5% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,63 GB/mese (+54,7%). Tale dinamica si riflette nella costante riduzione degli sms inviati, circa 6,5 miliardi (-35% su base annua).
(elaborazione Agcom)

Riguardo il settore postale, nella prima metà dell’anno i ricavi complessivi sono aumentati del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2017, con i servizi di corriere espresso in crescita del 6,6% e quelli postali in flessione del 2,3%. I volumi dei servizi compresi nel servizio universale risultano in flessione del 12,4%, mentre gli invii di pacchi sono in crescita del 7,6%, superando i 230 milioni di unità movimentate da inizio anno.
(elaborazione Agcom)

Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede Poste Italiane principale operatore con il 37,9% (il 43% includendo l’operatore SDA). Tale quota supera il 74% per il segmento dei servizi postali liberalizzati. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere DHL, con il 22%, seguita da TNT-FedEx con il 19,1% e da BRT con il 17,1% del mercato. Nel secondo trimestre 2018, con riguardo ai ricavi unitari medi su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 3,3% rispetto al periodo giugno 2016/2017 (+7,7% rispetto al periodo giugno 2014-2015), mentre quelli relativi ai servizi di corriere
espresso si riducono del 3,5% (-4,9% rispetto al periodo giugno 2014-2015).