Le rilevazioni di comScore di dicembre riportano in vetta Citynews, con oltre 21 milioni di visitatori unici nel mese, più di TgCom24, secondo con 19 milioni 726mila, e di Repubblica.it, terzo con 19 milioni 428mila. È la seconda volta che il gruppo editoriale fondato nel 2010 da Luca Lani e Fernando Diana riesce a conquistare la prima posizione: era già avvenuto lo scorso settembre. Un exploit favorito anche dall’allargamento della base rilevata (sono stati aggiunti infatti AvellinoToday e AgrigentoNotizie) e dalla recente acquisizione di ArezzoNotizie.it che ha portato a 49 il numero delle testate del gruppo.

Ma questa non è l’unica sorpresa di dicembre. Dopo Fanpage, quarto con 18 milioni 707mila visitatori unici, e il network di siti femminili di Donna Moderna, quinto con 14 milioni 900mila visitatori, il sesto posto è conquistato dal Fatto Quotidiano, che supera per la prima volta il Corriera della Sera, anche se di stretta misura (33mila visitatori unici mensili in più).
Ottavo è Quotidiano.net, il giornale online del gruppo Monrif-Poligrafici Editoriale, in forte crescita rispetto a novembre (+28%) per l’allargamento del suo network di siti aggregati: si sono aggiunti infatti le quattro testate sulle tecnologie di Hardware Upgrade Media Group (Appuntidigitali.It, Fotografidigitali.It, Hwmediagroup.It, Hwupgrade.It, Tvtech.It) e il giornale online sardo Castedduonline.it.
Sorprendente anche l’exploit di TPI (The Post Internazionale), il giornale online fondato e diretto da Giulio Gambino: dopo il +194% di novembre, in dicembre è cresciuto ancora del 47%, raggiungendo la nona posizione, con 13 milioni di visitatori unici. Conclude la top ten l’aggregazione di siti di Starbene, il magazine di Mondadori sulla salute e il benessere, in crescita del 15% (11 milioni 865mila visitatori).
Dicembre è un mese particolare, con un ridotto numero di giornate lavorative a causa delle festività natalizie e di fine anno. E questo può spiegare il calo registrato da molti siti di quotidiani (ma non di tutti, come abbiamo visto). Sui 60 media della nostra classifica, ben 40, cioè due terzi, sono in calo; uno è stazionario (l’Huffington Post) e solo 20 guadagnano punti rispetto al mese precedente. Tra questi ultimi ci sono i femminili di Mondadori – Donna Moderna (+11%) e Grazia (+8%) – ed Elle del gruppo Hearst (+8%).
Ma la dieta mediatica digitale degli italiani è dominata come sempre dalle grandi piattaforme internazionali, come dimostra la tabellina sul tempo speso online: su Facebook abbiamo trascorso 682 milioni di ore nel corso mese; 477 milioni sugli innumerevoli servizi online di Google (dal motore di ricerca alle mappe, da YouTube alla mail); la musica di Spotify ha catalizzato l’attenzione degli utenti per un totale di 70 milioni di ore; Amazon, particolarmente frequentato nel mese dei regali, per 42 milioni; poi ci sono i videogiochi di Activision Blizzard (36 milioni), i film e le serie tv di Netflix (26 milioni). I primi media italiani, in questa particolare classifica dell’attenzione, li troviamo solo al settimo e all’ottavo posto: il gruppo Mediaset con 22 milioni di ore, e la Rai con 21 milioni.
