La Rai ha deciso di sospendere il ‘Paradiso delle signore’. Non si produrrà la seconda stagione della serie che sarà in onda fino alla fine di maggio con le puntate già registrate ed era salita a toccare il 15% di share. Numeri che nella fascia pomeridiana della soap Raiuno non faceva prima.
Le prime avvisaglie che le cose si mettevano male era stata la scoperta che la soap non era stata inserita nel budget di produzione di Raifiction di quest’anno. Sembrava che nell’attuale situazione di difficoltà e risparmi della Rai il problema fossero i costi e Banijay, la società a cui fa capo il produttore della soap Gianandrea Pecorelli, aveva dato all’ad Fabrizio Salini la massima disponibilità a trattare.
In ballo un investimento di 23 milioni di euro di cui 17,3% finanziati dalla Rai e il resto in carico al produttore per realizzare una puntata di 45 minuti al giorno (e non di 25 minuti puntata di una comune soap) dal lunedì al venerdì per 180 puntate l’anno. Un costo orario per la Rai pari a 2.400 euro al minuto – inferiore a quello della soap di Raitre ‘Un Posto al sole’ – nonostante sia realizzata con una cura ed una qualità simile a una serie di prima serata.
Sulla cifra complessiva di 23 milioni pesa molto il costo dei teatri, della costruzione dei set e degli apparati tecnici necessari alla produzione ammortizzabile nelle stagioni successive della serie. Per questa fin dal prossimo anno sarebbe possibile abbassare l’investimento di viale Mazzini a 13,5 milioni per 180 episodi come da proposta ufficializzata alla Rai dalla produzione.
Adesso si smonterà una macchina che impiega più di 300 lavoratori tra professionalità artistiche tecniche e maestranze e occupa con una sessantina di ambienti in interno e in esterno 3.500mq di studi e 2000mq di backlot alla Videa.
La Rai ha comunicato il primo marzo la sua decisione alla produzione. Un bel ringraziamento a Banijay che è riuscito ad organizzare per la trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’ di domenica 3 marzo il gran colpo dell’intervista col presidente francese Emmanuel Macron.