Stati Generali dell’Editoria, all’inaugurazione dei lavori hanno rischiato di non esserci… i giornalisti!

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Gli Stati generali dell’editoria, che si sono inaugurati oggi a Roma, hanno rischiato di aprirsi senza la presenza dei giornalisti in sala. È quanto è accaduto alla Sala polifunzionale della Presidenza del consiglio, sede della manifestazione, dove i giornalisti regolarmente accreditati all’evento, al loro arrivo sono stati gentilmente accompagnati dallo staff alla Sala monumentale. Un salone bellissimo, ricco di stucchi ed ampie finestre, attrezzato con mega schermo e dotato di wifi, ma che si trova lontanissimo dal parlamentino dove si svolgono i lavori degli Stati generali, completamente dall’altro lato del Palazzo.

Grande lo sconcerto dei giornalisti, che a quel punto avrebbero potuto più comodamente seguire l’avvenimento via streaming. Ne sono seguite le proteste, fatte proprie anche dal presidente dell’Associazione stampa parlamentare, Marco Di Fonzo. Proteste ascoltate ed accolte dallo staff, che pochi minuti prima dell’apertura dei lavori ha fatto rapidamente spostare nella sala dei lavori i colleghi presenti.

Già prima dell’annuncio che gli Stati Generali dell’Editoria sarebbero stati trasmessi in streaming e della comunicazione delle modalità di accredito (avvenuta non prima di giovedì scorso), si era paventato il rischio di un’impossibilità ad accreditarsi: “entra soltanto chi ha ricevuto l’invito della presidenza del Consiglio”, dicevano infatti, dalla segreteria di Crimi. Allarme poi rientrato. Almeno fino a questa mattina.

La sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei Ministri durante la onferenza stampa di fine anno con l’Ordine dei Giornalisti (Foto Ansa/Riccardo Antimiani)