Radio Radicale, il Cdr denuncia: Di Maio non risponde, troveremo altri modi e altre forme per difendere il nostro lavoro

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“In vista della scadenza della Convenzione il prossimo 21 maggio che mette a serio rischio il proseguimento  dell’attività della nostra emittente, abbiamo chiesto al  vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio un incontro urgente sulla situazione dei  dipendenti del Centro di Produzione s.p.a. Abbiamo atteso più di una  settimana senza ricevere alcun tipo di risposta dal ministro, né da un sottosegretario, né da un dirigente o da un qualsiasi funzionario del  Mise”. E’ quanto denuncia il Cdr di Radio radicale.

“Oltre 100 persone -ricorda la rappresentanza sindacale- tra  giornalisti, tecnici, personale amministrativo e archivisti a cui si  aggiungono collaboratori e dipendenti dell’indotto rischiano
concretamente la perdita del posto di lavoro a causa delle decisioni  del governo: evidentemente per il ministro ‘del lavoro’ questi  lavoratori non meritano nemmeno una risposta negativa. Ne prendiamo
atto. Al signor ministro Di Maio -conclude il Cdr di Radio radicale-  diciamo solo che non siamo disposti a stare in silenzio e che  troveremo altri modi e altre forme per difendere il nostro lavoro e la vita di Radio radicale”.

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