Le polemiche per la presenza della casa editrice Altaforte, collegata a Casa Pound, al Salone del Libro di Torino non si placano, anzi. Entrano in campo anche la Cgil e la Slc che chiedono in un comunicato che “non si permetta a un’organizzazione che si ispira al fascismo di essere in un luogo dedicato alla libertà e alla democrazia”.

Cgil e Silc inoltre si augurano “che il Salone del libro, tanto più nel centenario della nascita di Primo Levi, compia un importante passo avanti e ponga nel proprio statuto e regolamento di selezione l’automatica esclusione di case editrici o di autori che si riferiscono ad ideologie che hanno lacerato il Paese e disconoscono la Costituzione”.
Francesco Polacchi, responsabile di Altaforte, intanto, utilizza il momento di notorietà per far sapere chi è. Parlando con La Zanzara su Radio24 racconta di “essere il coordinatore regionale della Lombardia di Casa Pound ” e di “essere fascista”. E non contento insiste con le provocazioni, dichiarando che “l’antifascismo e il vero male di questo Paese” e tessendo poi le lodi di Mussolini “il miglior statista italiano”.
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