Multe per 67 milioni di euro nei confronti di MP Silva, IMG e B4 Capital. Si conclude così l’istruttoria dell’Antitrust sull’esistenza di intese anticoncorrenziali tra i gruppi che hanno partecipato a tre degli ultimi quattro cicli di vendita dei diritti tv di Serie A, Coppa Italia e Supercoppa italiana (violazione dell’articolo 101, comma 1, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea).
Sotto la lente dell’authority erano finite le aste per i diritti internazionali 2010-12, 2012-15 e 2015-18. I documenti ricevuti dalla Procura della Repubblica di Milano, nell’ambito dell’inchiesta su Infront Italia nel 2014, hanno permesso di ricostruire una ragnatela di accordi segreti tra questi operatori che hanno contribuito ad abbassare significativamente il valore della cessione dei diritti internazionali del nostro campionato con danni pesanti per la Lega Serie A e quindi per i club italiani.

Emblematica la tabella pubblicata a pagina 103 del provvedimento dell’Antitrust: il valore annuo dei diritti è passato da quota 90.7 milioni della stagione 2010-11 a 351 milioni per ogni stagione del triennio in corso 2018-21 (offerta avanzata da IMG attuale intermediario dei diritti esteri). Offerta aumentata di quattro volte.
Secondo l’AGCM la sottostima degli introiti nel corso degli anni era dovuto proprio a intese vietate tra le parti durate dal 2008 al 2014. Da qui la previsione della multa che per la sua quasi totalità è stata comminata a MP Silva: 63.9 milioni. Il gruppo MP Silva (in liquidazione, ma secondo l’authority la situazione riguarda solo un ramo dell’azienda) ha vinto tutte le aste in questione e per questo ha un valore delle vendite – la base su cui applicare la sanzione – superiore rispetto a quello degli intermediari coinvolti. B4, che commercializzava Coppa Italia e Supercoppa, ha rimediato un’ammenda di 3.1 milioni.
IMG se la cava con 343mila euro anche in virtù di una riduzione del 40% per aver collaborato attivamente alle indagini e aver adottato procedure di cambiamento della governance interna per evitare il ripetersi di simili comportamenti.
Dalla motivazione dell’Antistrust emerge che MP Silva, IMG e B4 avevano costituito un cartello. E si accordavano sulla rivendita dei diritti nei singoli paesi prima ancora di vincere le aste indette della Lega Serie A. Quindi disponevano dei diritti a piacimento in anticipo sull’esito dei bandi. E da alcune mail e telefonate emerge la piena consapevolezza da parte dei manager del fatto che l’appeal estero del nostro campionato non sia inferiore a quello della Liga spagnola. Ma i ricavi dei diritti internazionali del torneo spagnolo erano superiori ai nostri. Proprio perché chi li acquistava era impegnato in una costante collusione per giocare al ribasso.