Dal 31 maggio in onda su Rai3 ‘Il corpo dell’amore’, serie documentaria su sesso e disabilità

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Anche due politici come Vincenzo Zoccano e Vincenzo Spadafora, rispettivamente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega famiglia e disabilità e sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, hanno partecipato questa mattina alla presentazione de ‘Il corpo dell’amore’, serie documentaria che Rai3 dedica a sesso e disabilità.

“Vorrei che la politica non si dividesse su questo tema perchè non ci sono colori politici che tengano. C’è solo il colore dell’amore”, ha detto Zoccano. “Le persone con disabilità non sono un mondo a parte ma fanno parte del mondo. Il principio, a livello giuridico, di vivere la propria sessualità deve valere per tutti, anche per le persone disabili. Nel nostro paese c’è ancora un problema culturale da superare. In questo caso la politica deve cercare di abbattere le barriere perchè i tabù non ci portano da nessuna parte. Bloccare le normali pulsioni è disumano. Ringrazio i protagonisti de Il corpo dell’amore per essere in prima linea nell’illustrare il tema della sessualità nei disabili”.

Gli ha fatto eco Spadafora, secondo cui “i pregiudizi dovrebbero essere superati anche dalla politica che deve dare risposte concrete ai cittadini”. “La buona televisione serve per incuriosire e stimolare il pubblico, come fa Rai 3; a stimolare la politica e le istituzioni, a confrontarsi con i cittadini.

Da sinistra, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia e Disabilità, Vincenzo Zuccano; il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vincenzo Spadafora; il direttore di Raitre, Stefano Coletta; il docente di Scienze chimiche applicate dell’Università dell’Aquila, Fabrizio Quattrini e il vice direttore di Rai3, Giovanni Aversa, nel corso della presentazione del programma Rai “Il corpo dell’amore” (Foto ANSA/CLAUDIO PERI)

“Mi confronto, ogni giorno, con la difficoltà di inquadrare il concetto di normalità. Spesso il problema non è ideologico o politico ma culturale”, ha aggiunto. “Ne ‘Il corpo dell’amore’ ci sono storie a rischio di discriminazione multipla perchè si è parlato di disabilità’ ma anche di una storia di omosessualità e delle periferie. Il progetto vuole essere lontano dalla banale retorica. È difficile, quando non si vive una certa esperienza, comprenderla fino in fondo”.
“Quest’operazione di Rai 3 sia molto d’aiuto in questo periodo storico e culturale del nostro paese. Questo è davvero fare servizio pubblico”, ha concluso.

In onda in 4 puntate, dal 31 maggio alle 23.10, la serie, per la regia di Pietro Balla e Monica Reppetto e con la voce narrante di Enrica Bonaccorti, segue quattro protagonisti con disabilità motoria e cognitiva – una giovane donna su sedia a rotelle dalla nascita, un attivista omosessuale disabile, un’aspirante assistente sessuale e una madre con figlio disabile – alla ricerca di una sessualità libera e consapevole.

“Ogni episodio sarà dedicato ad una vita”, ha spiegato il direttore della rete Stefano Coletta. “La struttura del prodotto sarà verticale e non orizzontale, nonostante il tema delicato”.

“Quando si fa Servizio Pubblico si riflette poco su cose come questa. Abbiamo raccontato tante volte qual è il futuro dei ragazzi disabili, il cosiddetto ‘dopo di noi’, ma l’urgenza è anche occuparci del ‘durante di noi’, vale a dire del presente”, ha aggiunto poi Coletta. “Istanze come amicizia, innamoramento, passione e sessualità sono uguali per tutti, ma in Italia manca una legge che riconosca la figura dell’assistente sessuale che, invece, c’è in Nord Europa. ‘Il Corpo dell’amore’ è un titolo romantico ma anche battagliero: basta cittadini di serie A e cittadini di serie B”, ha concluso.