Le Pmi italiane sono 3.7 milioni, di queste l’88% non spende nulla per promuovere la propria attività online, il 33% non possiede neppure un sito internet. Considerato che le Pmi italiane rappresentano il 68% del tessuto economico italiano, diventa strategico per le aziende e per l’intero Paese il ruolo di chi le accompagna nel processo di trasformazione digitale. Processo che vede Italiaonline protagonista essendo la più grande Internet company nazionale, leader nelle soluzioni digitali per le imprese, “dieci volte più grande il secondo operatore di questo mercato”, dice Roberto Giacchi, ceo di Italiaonline.
Nella digital transformation il gruppo che fa capo al finanziere Sawiris – di cui il figlio Onsi Naguib è da poco diventato presidente – investe parecchio, anche sul fronte della formazione. Sono infatti appena partiti una serie di workshop attivati in collaborazione con Google con l’obiettivo di aiutare a far crescere il volume d’affari delle aziende partner. “Italiaonline è un unicum nel nostro Paese perché abbina una ‘testa’ composta da skill e competenze digitali a una presenza capillare sul territorio che garantisce prossimità con i clienti”.
Primaonline – Il lavoro sulla digitalizzazione delle Pmi è l’asse portante di Italiaonline.
Roberto Giacchi – Nel 2018 su circa 330 milioni di euro di ricavi più di 250 vengono da questo settore. E’ quindi un asset molto importante per noi, ma anche noi lo siamo per il tessuto imprenditoriale italiano perché riusciamo a interagire su scala nazionale con una testa digitale e i nostri agenti che tutti i giorni contattano direttamente le aziende.
Primaonline – Il rapporto diretto è così importante anche adesso in cui avete tecnologie che vi permettono contatti diretti e profilati?
- Giacchi – E’ importantissimo. I canali totalmente digitali vanno bene per soluzioni semplici e standardizzate, la rete vendita che va dal cliente apprende la complessità e l’unicità delle situazioni e trova soluzioni adatte.
Primaonline – Il contatto diretto con le Pmi le offre un panorama reale e dettagliato della situazione economica e organizzativa del mondo imprenditoriale . A che punto è la trasformazione digitale delle aziende nel nostro Paese?
- Giacchi – E’ finita la fase di evangelizzazione nella quale andava spiegato cos’è e a cosa serve il digitale. E se ne è aperta una nuova. La ricerca delle soluzioni che consentono di soddisfare le esigenze che l’evoluzione digitale richiede. Oggi il nostro ruolo oggi è quello di un partner in grado di offrire tutti i servizi di cui le aziende hanno bisogno per sviluppare business online, dalla visibilità online all’avere un canale di vendita.
Primaonline – Il mercato dei servizi digitali per le aziende è molto diversificato dove si trovano big strutturati come voi e piccoli consulenti. Come orientarsi?
- Giacchi – Le racconto una storia personale. Un paio di anni fa – quando io non ero ancora in Italiaonline e facevo tutt’altro (cfo a Poste Italiane, Ndr) – mio padre che è un imprenditore agricolo ha aperto un sito per la sua azienda e il suo agriturismo. Al momento del rinnovo del contratto ha scoperto che la società che gli aveva realizzato il sito era scomparsa, non esisteva più. Sono numerosissime le piccole società più o meno improvvisate. Inutile che le dica che noi siamo un’altra cosa. Avere a che fare con la prima azienda di questo comparto offre garanzie che nessun altro può dare. Garanzie di solidità, di servizi, di competenze e di tecnologie che non sono accessibili rivolgendosi a una piccola realtà locale. Peraltro un sito ben fatto con una tecnologia sempre aggiornata è una vetrina fondamentale di ogni azienda e dei suoi brand.
Primaonline – Lei è arrivato alla guida di Italiaonline all’inizio dell’anno da esperienze diverse da quelle di una azienda ad alto contenuto tecnologico. Come ha impiegato questi primi sei mesi di lavoro?
- Giacchi – L’attività a cui ho dedicato più tempo è stata far dialogare sempre più e sempre meglio le due anime del gruppo, quella tecnologica e quella che lavora sul territorio. Convincendo le persone che il futuro, la distintività di questa azienda, è tanto più forte quanto più c’è spirito di servizio. Questo approccio è quello su cui Italiaonline deve focalizzarsi ma non è l’unico. Esistono sono anche altri ambiti di crescita.
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Workshop Italiaonline per i suoi clienti
Primaonline – Quali?
- Giacchi – Fermo restando il nostro desiderio di sfruttare al massimo le opportunità che arrivano dal mercato dei media, dell’editoria e della pubblicità, lo sviluppo di quest’azienda passa dalla capacità di erogare servizi a valore aggiunto e transazionali. Dobbiamo quindi adottare un modello di ricavi basato non solo sull’advertising ma anche sulla gestione di transazioni online.
Primaonline – Sta parlando di e-commerce?
- Giacchi – Esatto. Prendiamo Pagine Gialle dove offriamo alle aziende uno spazio online per essere trovati. Ebbene quello stesso spazio può anche essere il teaser per concludere una transazione direttamente online nel momento in cui il cliente ha trovato quello che cerca. Noi ci candidiamo ad essere gli intermediari di questo mondo. Non solo gestire lead (cioè un contatto commerciale, agganciare un cliente potenziale, Ndr) per i nostri partner ma anche trasformare lead in clienti veri e propri.
Primaonline – Italiaonline ha anche una linea di business legata ai contenuti. Tra le sue property ci sono Libero, Virgilio, QuiFinanza, Buonissimo, SiViaggia, Di Lei. Che futuro ha questo tipo di editoria?
- Giacchi – Il tema dei contenuti va segmentato perché non può più essere adottata un’unica definizione. Il valore dei contenuti presenti su QuiFinanza, ad esempio, hanno una potenzialità di ricavi molto diversa da quella che possono avere gli abbonati del Financial Times. Fatta questa premessa, cioè partendo dalla necessità di segmentare la produzione di contenuti, credo che sulla diversificazione si possa costruire uno specifico modello di business. In quest’ottica quindi i contenuti di qualità sono una leva importante che può generare valore.
Primaonline – Viviamo una fase industriale e finanziaria nella quale sono sempre più frequenti operazioni ‘merger and acquisition’ che portano alla creazione di agglomerati di grandi dimensioni. Anche nel futuro di Italiaonline ci saranno alleanze strategiche?
- Giacchi – In questo momento siamo impegnati a cercare una crescita di tipo organico. Ovvero quella che può derivare dal pieno sfruttamento dei nostri asset. Non abbiamo all’orizzonte attività M&A e comunque non mi pare ci siano sul mercato aziende di dimensioni tali da farci fare un salto qualitativo. E quelle più grandi di noi sono multinazionali che hanno valori e dimensioni rispetto alle quali non è possibile fare nessun tipo di pensiero.
Roberto Borghi