Copyright Ue, Google in Francia taglia gli ‘snippet’ dalle news. Google: aumentiamo traffico ed entrate degli editori

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In questi giorni agli editori di news online è arrivato da Google questo avviso:  “In seguito alla nuova legge sul diritto d’autore che riflette questa direttiva in Francia, tale designazione limita la visualizzazione di snippet di testo e di immagini in miniatura derivanti dalla tua proprietà e dalle tue proprietà in Francia”. Seguono poi le istruzioni tecniche per permettere agli editori di indicare quali informazioni vogliono che siano restituite dalle ricerche effettuate tramite Google News.

Esempio di snippet su Google

Di cosa si tratta e quali conseguenze può avere questa operazione di cui la Francia è apripista? Lo spiega il sito CorCom.

Google in Francia si adegua alla nuova legge europea sul copyright, che il paese d’oltralpe ha già recepito e che entrerà in vigore a fine ottobre: il servizio Google News smetterà di mostrare gli snippet delle notizie, ovvero i brevi estratti dei relativi contenuti. In pratica, gli utenti francesi che cercheranno tramite Google gli articoli delle testate giornalistiche dell’Unione europea otterranno come risultato solo i titoli e il link al sito del giornale in questione. Non ci sarà nessuna anteprima del contenuto a meno che non sia l’editore stesso a fare specifica richiesta al motore di ricerca americano di mostrare la preview.

Un boomerang per gli editori?
Sono migliaia gli editori europei interessati da questa modifica nei risultati di ricerca di Google in Francia: la modifica riguarda il modo in cui saranno mostrati i contenuti di tutti i gruppi editoriali dell’Ue, non solo quelli francesi, cui si accede tramite la versione francese di Google News.

Secondo i commentatori americani l’implementazione della nuova legge europea sul copyright non sarà affatto un beneficio per i giornali dell’Ue: gli editori rischiano di veder crollare le visite verso i loro siti Internet che Google attrae e reindirizza. Il calo del traffico si tradurrà in meno pubblicità e abbonamenti.

Gli editori, ovviamente, sono di parere opposto: i contenuti proposti da Google News sono spesso quanto basta al navigatore medio che legge titolo e snippet e non generano più visite e introiti. Anzi, per gli editori si tratta di una sottrazione di potenziali guadagni che mina la capacità di investire in giornalismo di qualità e di remunerare i professionisti dell’informazione.

Francia apripista
La Francia ha recepito a fine luglio, prima di tutti gli altri paesi Ue, la direttiva europea sulla tutela del diritto d’autore, in vigore dal 6 giugno. Entra così nell’ordinamento francese il nuovo quadro normativo europeo connesso al diritto d’autore, a tutela degli editori di giornali e delle agenzie di stampa e dei loro contenuti online, che siano articoli oppure materiale fotografico o video.

La direttiva Ue sancisce il diritto ad ottenere un’adeguata remunerazione quando il materiale protetto è utilizzato dalle piattaforme online, dagli aggregatori ai social network, mentre resta libera la pubblicazione dei link o di estratti molto brevi.

Si lascia alla negoziazione tra editori e piattaforme quanto potranno essere lunghi i “brani” da pubblicare liberamente: per questo Google per ora non pubblica snippet in Francia, ma attende di accordarsi con i detentori dei diritti.

L’impegno di Google
Nell’annunciare l’adeguamento alla legge sul copyright in Francia, Google ha sottolineato di aver già introdotto più opportunità nelle impostazioni web per gli editori che permettono di indicare quali informazioni vogliono che siano restituite dalle ricerche effettuate tramite Google News, per esempio decidendo le dimensioni delle foto e il tipo di preview del contenuto.

Google ha sottolineato anche che i suoi algoritmi di ricerca sono progettati per rendere gli articoli giornalistici più visibili e consegnare a chi usa il suo motore di ricerca i contenuti più pertinenti e rilevanti. In Europa, dice la società americana, Google manda più di 8 miliardi di visite ai siti web degli editori ogni mese. La società di ricerca Deloitte ha stimato che ogni click che Google indirizza verso i grandi editori vale 4-6 centesimi di euro in più di potenziali ricavi. Google ricorda anche di essersi impegnata a investire nel giornalismo di qualità finanziando con 300 milioni di dollari in tre anni la Google News Initiativeolce (CorCom)

Richard Gingras

Richard Gingras, Vice President of News, Google,  spiega la posizione del motore di ricerca 

Come stiamo implementando le nuove regole sul diritto d’autore in Francia

Alla fine di ottobre la Francia introdurrà la sua nuova legge sul diritto d’autore, che offre maggiori diritti agli editori di notizie online. Si tratta della prima implementazione della direttiva europea sul diritto d’autore, approvata all’inizio di quest’anno. Di conseguenza, apporteremo modifiche al modo in cui i risultati delle notizie appaiono nella Ricerca, e se vi trovate in Francia, potreste vedere che alcuni risultati hanno un aspetto diverso.

Al momento, quando mostriamo i risultati delle notizie, mostriamo un titolo, che si collega direttamente al sito di notizie in questione. Per alcuni risultati, vi mostriamo anche una breve anteprima dell’articolo, come alcune righe di testo (quello che viene chiamato “snippet“) o una piccola immagine “thumbnail”. Insieme, questi titoli e anteprime possono aiutarvi a decidere se un risultato è rilevante per la vostra ricerca e se volete cliccarci sopra.

Quando la legge francese entrerà in vigore, in Francia non mostreremo più i contenuti in anteprima di una testata europea, a meno che l’editore non abbia provveduto a informarci che questo è ciò che desidera. Questo si applicherà ai risultati di ricerca nei diversi servizi Google.

Gli editori hanno sempre avuto la possibilità di decidere se il loro contenuto potesse essere disponibile nel motore di Ricerca di Google o in Google News. Di recente abbiamo inoltre introdotto impostazioni più granulari per i webmaster che gli editori possono utilizzare per indicare quante informazioni in anteprima vogliono includere nei risultati di ricerca. Gli editori di tutto il mondo sono in grado di utilizzare queste nuove impostazioni per determinare quale tipo di anteprime sono più utili per portare le persone sui loro siti.

Come Google investe nell’informazione

L’introduzione di Internet ha portato ad una maggiore scelta e varietà nelle notizie disponibili rispetto al passato. Con così tante possibilità di scelta, può essere difficile per i consumatori trovare le notizie a cui sono interessati. E per tutti i tipi di editori – siano essi grandi o piccoli, un tradizionale sito di notizie, un nuovo player digitale, un sito di notizie locali o una pubblicazione specializzata – è importante assicurarsi che i lettori possano trovare i loro contenuti.

Abbiamo creato Google per fornire a tutti parità di accesso alle informazioni, e questo include aiutare le persone a trovare le notizie più rilevanti. Tutto ciò crea un valore reale per gli editori. Solo in Europa, Google invia più di otto miliardi di visite ai siti web degli editori ogni mese, si tratta di più di 3.000 visite al secondo. Gli editori possono quindi costruire il loro pubblico e aumentare le entrate derivanti da queste visite attraverso la pubblicità e/o gli abbonamenti.  La società di ricerca Deloitte ha stimato che ciascuno dei clic che Google invia ai grandi editori ha un valore che oscilla tra i 4 e i 6 centesimi di euro di potenziale guadagno aggiuntivo.

Oltre ad aumentare il traffico e le entrate per gli editori, Google continuerà a fare la sua parte per aiutare il giornalismo a crescere online. Abbiamo investito 300 milioni di dollari in tre anni nella Google News Initiative, l’iniziativa che si propone di aiutare gli editori a sviluppare nuovi flussi di entrate ed esplorare modi innovativi di presentare le notizie. Questo include centinaia di progetti che vanno dallo sviluppo di nuovi strumenti di fact-checking, all’aumento della media literacy, alla formazione di quasi 300.000 giornalisti in Europa.

Con la crescita di Internet, i comportamenti dei consumatori sono cambiati. Molti di noi ora vanno sul web per avere informazioni e trovare servizi da siti web specializzati. L’ampia gamma di informazioni su Internet è una sfida competitiva per gli editori di giornali e i loro modelli di business stanno evolvendo di conseguenza. Ci impegniamo a collaborare costantemente con le organizzazioni del mondo dell’informazione e gli editori, grandi e piccoli, vecchi e nuovi, per aiutarli nella transizione e nell’evoluzione nell’era digitale. Lavorando insieme possiamo continuare a fare progressi.