L’Italia è un paese che invecchia ma avanza la trasformazione tecnologica e ci siamo lasciati alle spalle, o quasi, il digital device: facciamo meno figli, si allunga la vita media, viene meno lo scambio intergenerazionale, si affermano nuovi format familiari, si moltiplicano gli schermi in tutte le abitazioni e la corsa alle tecnologie coinvolge tutti i cittadini nessuno escluso. Ecco in sintesi come cambia l’Italia delle famiglie e dei consumi audiovisivi e digitali secondo il Rapporto Censis Auditel non a caso intitolato ‘Tra anziani digitali e stranieri iperconnessi l’Italia in marcia verso la smart tv”.
Per il secondo anno consecutivo Auditel e Censis hanno messo a fattor comune strumenti e competenze per dare una rappresentazione a 360° della società italiana, e raccontare come sta cambiando la parte più intima della società, quella delle famiglie, delle convivenze reali e del sistema di relazioni tra i componenti delle stesse e come si stanno modificando e riarticolando i consumi audiovisivi e verso quali tecnologie e device si orientano le scelte familiari.
Il Rapporto è stato presentato stamattina alla Camera dei Deputati dal Presidente di Auditel Andrea Imperiali e dal presidente del Censis Giuseppe De Rita di fronte a un parterre politico istituzionale molto qualificato. Ad illustrare lo studio Anna Italia, responsabile Unità di Ricerca del Censis. Sono intervenuti il vicepresidente della Camera Ettore Rosati, Alberto Barachini presidente della Commissione di Vigilanza, Giuseppe Brescia, Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Massimiliano Capitanio, vicepresidente della Commissione di Vigilanza, Angelo Maria Cardani Presidente di Agcom e il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo.

“Il titolo che abbiamo dato a questo secondo Rapporto col Censis deriva dal fatto che è la fotografia di una società in piena trasformazione nonostante la narrazione ricorrente di un paese troppo anziano per marciare verso il cambiamento” ha detto il presidente di Auditel Andrea Imperiali che ha tenuto a sottolineare che l’elemento cardine su cui si basa il Rapporto è la Ricerca di Base di Auditel, quella che intervista 20mila famiglie sette volte l’anno per un totale di 41mila individui ed è lo strumento più attendibile per “fotografare in altissima risoluzione, televisivamente diremmo in 8K, la società italiana e le sue trasformazione al fine di costruire e innovare il SuperPanel perché sia costantemente allineato ai cambiamenti in corso e quindi capace di certificare fedelmente i consumi Tv”.
Imperiali ha anche sottolineato come il Rapporto “confermi la bontà della scelta fatta da Auditel di monitorare gli ascolti anche sui device digitali vista la proliferazione degli schermi su cui godere dei contenuti televisivi”.

“Per anni ci siamo arrovellati sul digital device e il solco scavato all’interno delle famiglie e della società’ ha detto Giuseppe De Rita sfatando il mito del ritardo italiano. “Con questa ricerca ci accorgiamo invece che il fenomeno della digitalizzazione sta creando un grosso processo di democratizzazione della società: viviamo tutti in uno stesso mondo, quello digitale.” Ed ha rimarcato: “ 112milioni di schermi significa che siamo tutti connessi. che anche l’anziano solo ha il suo schermo e lo ha pure la fascia meno favorita dello straniero. 112 milioni di schermi danno l’idea di una società dal punto di vista comunicazionale assolutamente democratica”.

Che cosa racconta questo Rapporto? I nuovi assetti e le dinamiche nella famiglia italiana modificati dai comportamenti demografici mettono in luce quattro tendenze. La presenza di un minore è una forte spinta all’innovazione ed è un formidabile volano per la crescita di tutti i consumi, in particolare verso le nuove tecnologie. Sono 740mila famiglie (3% del totale) le famiglie pioniere del cambiamento, quelle in la presenza di un minore si combina con condizioni socio economico più che soddisfacenti.
E’ vero però che la popolazione italiana invecchia e nella maggior parte delle famiglie ci sono solo adulti o anziani e il numero delle famiglie over65 coincide con quelle in cui è presente un minore.
Ma il dato importante evidenziato dal Rapporto è che tutti gli italiani sono in marcia verso le nuove tecnologie, anche gli over 65.
Un segmento rilevante di questi sta cercando di ridurre il ritardo digitale. Soprattutto quei nuclei familiari in cui vivono due o più componenti, quasi 3milioni di famiglie di longevi con redditi superiori alla media sono sempre più attivi sul fronte dei consumi tecnologici. In queste famiglie aumentano tutti gli schermi per il consumo di contenuti sia con la tv sia tramite il web ed aumentano più della media idevice digitali fissi e mobili e le connessioni ad internet.
Le nuove famiglie iperconnesse. Sono le famiglie di stranieri, oltre 5 milioni, che sono più giovani delle famiglie italiane, fanno più figli, sono occupati e sono iperconnese. tutti hanno i cellulari, una connessione ad internet, più mobile che fissa, e crescono in numero e in dotazione tecnologiche. Crescita frenata oggi dall’ handicap del livello socio economico medio basso rispetto agli italiani.
Grazie alla ricerca di base dei Auditel il Rapporto ha potuto contare gli schermi, i device, che si trovano nelle famiglie italiane. Nel 2018 tali schermi sono complessivamente 112 milioni, in crescita di oltre mezzo milioni sul 2017: una media di 4,6 device a famiglia.
Nella battaglia degli schermi ci sono vincitori e vinti e nel 2018 per la prima volta gli smartphone, 46milioni 600mila, superano gli apparecchi Tv pari a 42milioni 300mila.
II secondo dato da sottolineare, è l’escalation delle smart-tv (la tv connessa a Internet), 8 milioni. di smart tv nel 27,5% delle famiglie italiane. Ma solo 6 milioni 500mila di italiani la usano nella sua funzione smart personalizzando la visione,
Tendenzialmente aumentano tutti i supporti mobili diminuiscono i tablet che sono circa 7 milioni, Cresce anche il numero delle famiglie collegate ad internet : l’84,5% nel 2018, nel 2017 erano l’82,2%. E il 49% ha una connessione sia fissa che mobile.
Moltiplicare i device significa anche moltiplicare gli utilizzi e le modalità di visione e di fruizione dei contenuti: 5,7milioni di italiani anzichè guardare i programmi sul televisore li vedono connettendosi ad internet e guardandoli su altri supporti non a caso Auditel è in grado di rilevare anche questi ascolti.
Ancora: sono 3, 4 milioni gli italiani che scaricano film video e 7,7milioni che utilizzano i device per guardare contenuti non televisivi e poi 15,4miliioni che guardano programmi su siti specifici on demand.
E infine, sono quasi 700nila famiglie che nel 2019 non hanno la televisione e 639mila hanno scelto il digitale hanno solo la connessione a Internet. Comunque sia la maggio parte delle famiglie, il 97% hanno un televisore, da solo o con altri device digitali.