Rai, ok in Vigilanza alla policy social. Ecco il TESTO CON LE LINEE GUIDA “sull’uso dei social media per dipendenti e collaboratori”

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Via libera unanime della Commissione di Vigilanza Rai alle linee guida per l’utilizzo dei social network da parte dei dipendenti e collaboratori della tv pubblica. Dopo il rinvio deciso la scorsa settimana, il testo ha trovato l’approvazione di tutte le forze politiche, grazie ad alcune modifiche che hanno ammorbidito in alcuni punti la risoluzione, lasciando all’azienda ampia discrezione nella formulazione di un codice di condotta che dovrebbe essere approvato entro un paio di mesi e sottoposto alla verifica della stessa bicamerale.

Il sì unanime è arrivato dopo il lavoro di mediazione svolto dal presidente della Commissione Alberto Barachini e del segretario Michele Anzaldi, relatori del provvedimento.

La sede Rai di Viale Mazzini (Foto Ansa -ALESSANDRO DI MEO)

Il documento stabilisce alcune regole di comportamento per i dipendenti dopo le polemiche sorte per i post di alcuni giornalisti di Viale Mazzini che hanno attaccato esponenti Pd o sul fronte opposto Matteo Salvini. Il testo, richiamando i principi generali dell’ordinamento giuridico, ricorda che tutto ciò che viene pubblicato sui social può diventare permanente e che le conseguenze di un’azione nell’ambiente digitale possono essere peggiori di quelle di un ambiente fisico.
Si sottolineano quindi le conseguenze civili e penali in caso di violenza e minaccia, di pubblicazione di contenuti diffamatori, di hate speech e di diffusione di fake news. Previste alcune disposizioni sull’uso dei profili aziendali, a partire dall’uso di password complesse, uniche e modificate regolarmente.

Per quanto riguarda i profili personali, capitolo nel quale sono intervenute modifiche meno restrittive per i dipendenti e che lasciano maggiore libertà di azione all’azienda, il lavoratore può ricordare il proprio ruolo in azienda ma con l’invito ad un uso corretto del logo ufficiale della Rai e a specificare che si tratta di un profilo privato. Inoltre deve attenersi ai principi di correttezza espressiva e verità dei fatti. Quanto ai profili sanzionatori, nella formulazione finale si rimanda alle norme disciplinari dell’azienda e al codice etico in vigore.

“La Commissione di Vigilanza in tempi accettabili ha dato prova di saper lavorare insieme”, ha detto Anzaldi. “Adesso mi aspetto la stessa velocità da parte della Rai nell’applicare nei termini previsti le norme deliberate, anche per cercare di farsi perdonare l’imbarazzante silenzio sul tema di tutto questo periodo”.

Soddisfazione è stata espressa dal capogruppo M5S in Commissione, Francesca Flati. “Siamo riusciti a trovare la quadra con tutte le forze politiche”, ha spiegato. “Ora speriamo che quanto prima la Rai metta a punto un codice e ce lo sottoponga”.
“E’ importante essere riusciti a condividere questo testo, perché eravamo in un confine delicato per il diritto dei lavoratori di poter esprimere la loro opinione”, ha affermato Federico Fornaro (Leu).
“Si è raggiunto un testo giusto, meno restrittivo nei confronti dei dipendenti”, ha aggiunto Daniela Santanché, senatrice di Fratelli d’Italia.

“Questo testo consentirà alla Rai di approvare un codice che la metta al passo con le altre aziende”, ha sottolineato infine Giorgio Mulè di Forza Italia.