Dopo Diego Della Valle, oggi anche Intesa Sanpaolo e Pirelli, in quanto azionisti di Rcs MediaGroup, hanno smentito di aver inviato una lettera al presidente Urbano Cairo e agli altri consiglieri del gruppo editoriale in dissenso con l’azione decisa dall’editrice nei confronti dell fondo statunitense Blackstone.
La precisazione degli azionisti, fa seguito a quanto dichiarato da Cairo il 16 ottobre: “Non c’è
nessuna lettera, non abbiamo ricevuto nessuna lettera, quello che ho letto su Lettera43 non esiste”.

La vicenda si riferisce alla decisione del Cda di Rcs di chiedere un arbitrato sull’operazione che
aveva portato nel 2013 alla vendita dell’immobile milanese di via Solferino a un prezzo di 120
milioni di euro, ritenuto troppo basso da Cairo rispetto al valore di mercato.
Blackstone ha fatto causa a Cairo e a Rcs, reclamando 600 milioni di dollari per risarcimento danni e il Tribunale di New York ha deciso di attendere l’esito dell’arbitrato prima di pronunciarsi.
Lunedì 14 ottobre le parti (Cairo e Rcs, con i legali Sergio Erede e Francesco Mucciarelli; Blackstone rappresentata da Francesco Gatti, Carlo Pavesi e Giuseppe Iannacone) hanno depositato le memorie e una seconda riunione del collegio arbitrale ( presidente Renato Rordorf, Enzo Roppo per Rcs e Vincenzo Mariconda per Blackstone) è prevista per lunedì 21 ottobre.
“Sono fiducioso dall’inizio, rispetto il collegio arbitrale che è autorevole”, ha detto Cairo.
“Preferisco non parlare, non ho mai fatto dichiarazioni, mentre dall’altra parte ogni tanto c’è voglia
di fare interviste eccetera”. “Secondo me”, ha concluso l’editore, “devono parlare le carte e gli avvocati, poi il collegio arbitrale deciderà”.