L’intelligenza artificiale applicata al giornalismo allargherà gli orizzonti e aiuterà editori e cronisti

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Si è parlato del rapporto tra intelligenza artificiale e giornalismo, e le modalità con cui le tecnologie possono arricchire e sfidare il mondo dell’editoria durante il convegno  ‘Giornalismo aumentato’ che si è svolto a Roma.
Organizzato dall’agenzia Ansa in collaborazione con alcuni soci, tra i maggiori quotidiani italiani (Avvenire, Bresciaoggi, Gazzetta del Sud, Gazzetta di Parma, Giornale di Brescia, Giornale di Sicilia, Il Gazzettino, Il Giornale di Vicenza, Il Mattino, Il Messaggero, La provincia, La provincia di Como, L’arena, L’eco di Bergamo, Libertà), la mattinata ha registrato il confronto sul tema tra esperti del settore, docenti universitari e direttori di grandi testate.

Il futuro del giornalismo “non sono i robot in redazione”, ma una “collaborazione tra giornalisti e tecnologia”, in cui l’intelligenza artificiale “non deve sostituire le persone in redazione, ma deve servire a migliorare efficienza e produttività, relegare alle macchine compiti ripetitivi e dar tempo ai giornalisti di costruire cose nuove, dare sfogo alla fantasia, dedicarsi alla parte più creativa del lavoro”. Lo ha affermato il presidente dell’Ansa, Giulio Anselmi, aprendo il convegno.

Luigi Contu con Enrico Mentana

“Il web ha progressivamente disintermediato i media tradizionali e ridotto il valore delle notizie, e dunque del giornalismo come professione. Ma le notizie non valgono zero”, ha rimarcato. In questi anni la professione è cambiata, “oggi ci sono realtà molto diverse, si moltiplicano figure come i citizen journalist e i blogger, figure ibride. E’ cambiato il modello organizzativo dell’impresa, andiamo, complice l’AI, verso modelli nuovi di giornalismo”, ha osservato ancora. Tuttavia, “la cosa fondamentale è la verifica delle notizie e delle fonti, per riuscire a conciliare la velocità, vera novità dei nostri tempi, con l’attendibilità”. In questo, ha concluso il presidente dell’Ansa, “il ruolo dell’agenzia di stampa è ancora più fondamentale, per avere informazioni corrette nel mare magnum delle chiacchiere, dei blog, dei siti, e soprattutto per distinguere le notizie dalle fake news”.

“L’intelligenza artificiale (AI) aumenterà il giornalismo e il modo di fare informazione, ma per ottenere questo beneficio bisogna fare sistema”, è stato invece il punto di vista espresso dall’amministratore delegato di Ansa Stefano De Alessandri. “Oggi fotograferemo la situazione attuale e ci rivedremo tra un anno. Nel frattempo condurremo un osservatorio così da poter discutere degli sviluppi e dei progressi fatti”, ha concluso.

“La velocità è fondamentale per le agenzia di stampa e l’intelligenza artificiale è uno strumento che offre velocità ed efficacia, uno strumento magnifico che consente di analizzare ed elaborare i dati in modo molto più rapido rispetto a quanto riesce a fare un giornalista” che comunque resta “insostituibile” nella filiera dell’informazione e non deve dimenticare i principi alla base della professione. Lo ha detto il Ceo dell’agenzia spagnola Efe Fernando Garea.

L’intelligenza artificiale applicata al giornalismo è “essenziale soprattutto in Italia” perché, in un mondo globalizzato, può ridurre lo svantaggio di esprimersi in una lingua – l’italiano – che ha un’audience limitata. E’ stato il punto di vista di Carlo D’Asaro Biondo, presidente Emea partnership di Google. “In Inghilterra e Usa anche il giornalista più scarso ha una audience di centinaia di milioni di persone per il solo fatto di scrivere in inglese”, ha osservato D’Asaro. L’Italia in questo è “svantaggiata” ma, con strumenti di intelligenza artificiale che consentono di tradurre le notizie in modo efficace in altre lingue, questo svantaggio si può ridurre. Con l’ingresso dell’AI nel giornalismo, “si guadagna in efficienza e si libera il tempo del giornalista, il cui ruolo nel sostegno alla democrazia e all’educazione resterà fondamentale”, ha evidenziato ancora il manager. Tuttavia “è importante conoscere e usare tali tecnologie”, e su questo lavora la Google News Initiative, il progetto di Big G che finora ha finanziato 660 progetti nel mondo con circa 200 milioni.

I direttori protagonisti della tavola rotonda: Luigi Contu, Entrico Mentana, Luciano Fontana e Virman Cusenza

Nella mattinata Luigi Contu (Ansa), Virman Cusenza (Il Messaggero), Luciano Fontana (Corriere della Sera) ed Enrico Mentana (La7) sono stati poi anche protagonisti di una ‘tavola rotonda dei direttori’.
Un software di intelligenza artificiale può scrivere di un risultato calcistico o dei dati di Borsa, ma “analizzare una situazione e il suo contesto, interpretare i fatti, valutare l’affidabilità delle fonti e l’importanza di una notizia sono esempi di ciò che un giornalista fa quotidianamente, assumendosene anche la responsabilità, e che invece l’AI non può fare”, ha evidenziato Contu. Con l’intelligenza artificiale “potremo avere meno routine, saranno le macchine a fare un po’ di lavoro di base, un lavoro che però è formativo per un giornalista”, ha detto Fontana.
Nell’economia di una redazione, tuttavia, l’AI si rivela utile per molti aspetti, come le “notizie raccomandate” sul web. Del rapporto tra cartaceo e digitale ha parlato Cusenza, secondo cui “sito e web tv non fanno concorrenza al quotidiano, su cui non solo la notizia, ma anche la sua interpretazione è fondamentale. “La tecnologia – ha osservato – serve anche a far sì che il valore aggiunto – quando c’è – venga fuori”.
Più netta l’opinione di Mentana, secondo cui “siamo come amanuensi di fronte all’arrivo di Gutenberg e della stampa a caratteri mobili. Nessuno sostituirà la nostra capacità di commentare i fatti o fare inchieste, ma la maggior parte del lavoro giornalistico sarà soppiantato”.

Alla chiusura dei lavori, la premiazione dei tre progetti finalisti dell’Hackathon organizzato dall’agenzia in collaborazione con Talent Garden, cui hanno partecipato studenti e giornalisti, esperti di programmazione e di marketing per sviluppare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Vincitore ‘Hi Ansa’, upgrade dell’applicazione dell’agenzia che offre un’informazione sicura e personalizzata, sviluppato da Carlo Ardito, Sara Napoleone e Coraline Gangai.
Alle sue spalle i progetti ‘Nova’, una piattaforma digitale ideata da Davide Scalera, Paolo Ferrara e Claudio Salvadori per mettere l’intelligenza artificiale al servizio del giornalismo e che arricchisce le fonti primarie con dati secondari autorevoli, e poi ‘Aiuto da Ansa’, l’idea di Anna Giova, Gabriele Aluigi e Vincenzo Giuseppe Perricone, che punta a contrastare le fake news fornendo, a richiesta, informazioni verificata con un assistente vocale e mappe concettuali generate proprio dall’AI.

La premiazione dell’hackaton. A destra Stefano De Alessandri

Partner della conferenza: Google News Initiative, Engineering, GMDE, Pirelli, SNAM, Talent Garden, Volocom; TgCom media partner.