“Il sistema editoriale attraversa, da almeno un decennio, una crisi profonda e per molti versi inedita, per natura e dimensione. È una crisi sistemica e strutturale, alla quale sarà possibile dare risposta non solo adottando misure urgenti, che pure sono indispensabili, ma anche e soprattutto individuando un nuovo paradigma d’intervento, che orienti stabilmente ed efficacemente le politiche di sostegno per i prossimi anni”. Ad affermarlo è il sottosegretario all’editoria Andrea Martella, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore, in cui fa una sintesi dei passi fatti finora dal Governo per il settore, indicando poi le mosse future. Ecco in sintesi alcuni passaggi.
La legge di Bilancio – “(…) la legge di bilancio ha introdotto un primo e importante pacchetto di misure urgenti per il settore editoriale, al quale nei prossimi mesi farà seguito un organico intervento legislativo di riforma di tutti gli strumenti, diretti e indiretti, di pubblico sostegno all’editoria, che abbiamo chiamato ‘Editoria 5.0′”, scrive il sottosegretario elencando poi alcuni elementi contenuti nella manovra, come il “congelamento” nel 2020 “della riduzione dei finanziamenti all’editoria”. Tra le altre misure lo stanziamento di 20 milioni di euro l’anno per promuovere la lettura di quotidiani nelle scuole, l’estensione “all’acquisto di quotidiani il bonus cultura per i diciottenni”, o la conferma e l’estensione del tax credit per le edicole.

Martella si sofferma poi sulla norma che riguarda i prepensionamenti per giornalisti e poligrafici. “Lo abbiamo fatto per incentivare il mantenimento in attività delle imprese editrici e stampatrici che investono per ristrutturarsi”, scrive. “Rivendichiamo di aver portato stabilmente al 50% – il rapporto era di tre a uno – la quota minima di turnover del personale: dal 2020 (…) ogni due uscite di giornalisti dovrà essere assicurata almeno una nuova assunzione, con priorità per gli under 35 e per i precari storici delle stesse imprese e di quelle dello stesso gruppo”. Sulla possibilità di assumere giovani non giornalisti, “ma con profili coerenti con gli obiettivi di rilancio o funzionali alla conversione digitale”, Martella scrive: “nessuna unilaterale imposizione e soprattutto nessuno svilimento della professione giornalistica”.
Inpgi – Evitato il commissariamento con il decreto ‘Milleproroghe’, Martella richiamando quanto detto da Conte durante la conferenza di fine anno, ricorda la prossima attivazione di “un tavolo tecnico con tutte le amministrazioni interessate”.
Equo compenso – Martella ribadisce l’intenzione di arrivare “presto alla definizione di un nuovo quadro di regole, idoneo a contrastare abusi e sfruttamento, per i professionisti dell’informazione”.
Cantiere Editoria 5.0 – “È una sfida “di filiera” che coinvolge tanti segmenti. Per vincerla serve una visione d’insieme, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati: i giornalisti, gli editori, gli stampatori, i distributori, le edicole, i lettori (…). E’ proprio a partire dal lavoro fatto in questi tre mesi che fin da gennaio avvieremo – con il più ampio coinvolgimento delle parti – il cantiere di “Editoria 5.0”, aggiunge il sottosegretario.
“Una riforma è ormai indispensabile. L’intervento pubblico a sostegno dell’editoria e del sistema dell’informazione è non solo giustificato, ma addirittura “imposto” al legislatore per il rispetto del pluralismo (…) Saremo chiamati anche a definire le regole per l’affidamento dei servizi di informazione primaria alle agenzie di stampa, in vista delle scadenze del 2020, e a dare al settore una nuova cornice di regole compatibile con la disciplina europea. E le sfide che affronteremo riguardano anche il rapporto con il web, con gli over the top, con gli algoritmi: tutti temi che si intersecano con il recepimento della nuova direttiva comunitaria sul copyright”, conclude.