“The Guardian non accetterà più la pubblicità da compagnie petrolifere e del gas, diventando la prima grande testata giornalistica a istituire un divieto assoluto di ricevere denaro da società che estraggono combustibili fossili”. Comincia così l’articolo pubblicato dal quotidiano britannico The Guardian, che annuncia di rinunciare, con effetto immediato, alle pubblicità da parte di tutte le aziende coinvolte nell’estrazione di fonti di energia fossile.

Alla base di questa iniziativa, spiega il giornale, c’è la volonta di ridurre l’utilizzo di carbonio da parte delle società e trasmettere, di conseguenza, un messaggio chiaro a favore dell’attuale emergenza climatica. “La nostra decisione si basa sugli sforzi decennali di molti protagonisti di questo settore, per prevenire azioni significative sul clima da parte dei governi di tutto il mondo”, dichiarano Anna Bateson e Hamish Nicklin, rispettivamente acting chief executive e chief revenue officer della testata, definendo la risposta al riscaldamento globale la “sfida più importante dei nostri tempi”.
I due manager non nascondono, inoltre, la preoccupazione che sucita questa scelta della compagnia, che ricava circa il 40% delle entrate dagli inserti pubblicitari: “Il modello di finanziamento di The Guardian – come per la maggior parte delle società di media di alta qualità – rimarrà precario nei prossimi anni”. Ma aggiungono: “Riteniamo che molti marchi saranno d’accordo con la nostra posizione, persuadendosi, di conseguenza, a scegliere di lavorare con noi. Il futuro della pubblicità sta nel costruire la fiducia con i consumatori e nel dimostrare un reale impegno nei confronti dei valori e degli obiettivi.”
“The Guardian will no longer accept advertising from oil and gas companies, becoming the first major global news organisation to institute an outright ban on taking money from companies that extract fossil fuels.”
A good start, who will take this further?https://t.co/csRuXWZXdG— Greta Thunberg (@GretaThunberg) January 29, 2020
Fra i consensi per la decisione presa dal giornale britannico anche quello dell’attivista Greta Thunberg, che si appella alle industrie commentando con un tweet : ” Un buon inizio, chi andrà oltre?”.