“Fdi è riuscita a ‘disinnescare’ l’emendamento presentato dal Pd che avrebbe causato ennesimo rinvio
all’ obbligo dell’inserimento del Dab+ negli apparati di telefonia”. Cosí il deputato Fdi capogruppo in commissione Editoria e responsabile Innovazione del partito, componente Intergruppo Innovazione e Intelligenza artificiale, Federico Mollicone.
“Abbiamo sventato l’attacco delle multinazionali della telefonia mobile alla sovranità digitale italiana, che volevano bloccare la transizione, che permette miglior segnale e minori emissioni elettromagnetiche” afferma in una nota.
“L’Italia radiofonica è orgogliosamente sulla frontiera dell’evoluzione tecnologica, con reti Dab+ nelle quali molti soldi sono stati investiti dal settore. Il blocco avrebbe trasformato l’Italia in discarica di vecchi apparati, non vendibili altrove” sottolinea Mollicone.
A pronunciarsi contro il rinvio dello sbarco del Dab+ radiofonico sui telefonini la scorsa settimana era stata ConfindustriaRadio Tv. Il rinvio, spiegava l’associazione, “creerebbe un problema organizzativo, produttivo e di mercato non indifferente, per giunta adun mese dall’entrata in vigore dell’obbligo di vendita ai consumatori dei device Dab+”.
Il processo di sviluppo digitale della radio con introduzione dell’interfaccia Dab sui telefonini “non può subire rinvii ulteriori, dopo la data limite del 31 dicembre 2020, ultima scadenza fissata per
legge e su cui l’intero sistema radiofonico italiano si è correttamente concentrato, con investimenti, organizzazioni e produzioni, per garantire massima e migliore diffusione digitale versogli utenti” è la posizione espressa da Confindustria Radio Tv, con tutto il gruppo delle radio associate. (Sec/AdnKronos)