Il nuovo numero di ‘Prima Comunicazione’ è in edicola e disponibile anche in edizione digitale, per pc, smartphone e tablet.
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Sul nuovo numero
La rivoluzione ha tante facce. Sono quelle che trovate sulla copertina del nuovo numero di Prima comunicazione. E quelle che scoprirete sfogliando questo numero con le storie e i protagonisti della rivoluzione digitale che sta trasformando redazioni, reti televisive, brand della moda.
Tutto è partito da un rapporto di Polis sull’intelligenza artificiale, nuova frontiera del giornalismo che – come spiega Marco Pratellesi – se attentamente gestita è destinata a migliorare il lavoro di tutti.
Per ben giocarsi la “carta” (e il web) della rivoluzione, il Corriere della Sera ha lanciato il nuovo modello di redazione digitale, ristrutturando l’organizzazione lavoro e dando vita a un format di informazione non stop. Perché, sottolinea il direttore Luciano Fontana, “vogliamo offrire a chi ci legge sul web gli stessi standard qualitativi dell’edizione su carta”, con l’accesso attraverso il paywall a (quasi) tutti gli interventi e gli approfondimenti che escono sull’edizione cartacea. Sul fronte periodici, vede invece la luce Mondadori Media, che intende parlare “a decine di milioni di persone, in modi diversi e con tanti linguaggi”. Un grande progetto multimediale – per il quale sono stato scelti i core brand, testate leader nel loro mercato – che può segnare l’inizio della riscossa (digitale, ma non solo) del settore.
Ma l’intelligenza artificiale sa inventare anche altri “artifici” per rivoluzionare il mondo della carta. Hearst ha così scelto di percorrere la strada della televisione digitale. E ha preso la sua storica testata Harper’s Bazaar, nella cui forza glam credeva anche Hitchcock quando la metteva in mano a Grace Kelly nella ‘Finestra sul cortile’, per lanciare la Bazaar tv, rete digitale che si affianca al sito e ai social, con un palinsesto non solo di video di moda ma anche di entertainment e serialità (se ne sta occupando il managing director divisione Content and consumer experience Massimo Russo).
Prima comunicazione analizza poi la case history di Eni, che ha lanciato un data hub e un nuovo sito per governare l’immenso giacimento di informazioni e contenuti sul mondo dell’energia da indirizzare dentro e fuori il vastissimo perimetro del gruppo.
Dagli scenari dell’energia alla televisione tradizionale e al format della serialità: con la guida di Matilde Bernabei, presidente e “nonna trasgressiva” della Lux Vide, siamo andati a indagare sulle miracolose fortune di Don Matteo, arrivato alla dodicesima stagione con uno share inossidabile del 30%, e sul futuro di una formula televisiva la cui ricetta è “offrire una soluzione a dei problemi di tutti i giorni”. Un problema strutturale lo vive invece la Bbc. Che cosa succede alla televisione inglese? Il suo direttore generale Tony Hall si è dimesso e Boris Johnson vuole entrare a gamba tesa nella successione (Italia cattiva maestra?).
Una buona lezione europea dall’Italia è invece quella di Generali, il gruppo che punta alla leadership del mercato assicurativo europeo. Per farlo, forte dei suoi 190 anni di vita, si propone l’obiettivo di diventare “Lifetime partner” dei propri clienti, grazie anche a un programma che punta su sostenibilità e inclusione. E grazie a un solido team di uomini e donne, che vi presentiamo. D’altra parte, si sa, la forza delle aziende sono le intelligenze, non solo artificiali. Per questo, la Luiss ha promosso una interessante iniziativa rivolta ai figli degli imprenditori, cui ha proposto un master per prepararli ad affrontare le sfide che li aspettano quando entreranno nell’azienda di famiglia.
Marc Pritchard è invece il famoso chief brand officer di Procter & Gamble. Lo abbiamo intervistato al Ces (Consumer Electronics Show) di Las Vegas e ci ha disegnato “un mondo senza le pubblicità come le conosciamo oggi”. E senza più il rapporto tradizionale con le agenzie di pubblicità, ma mischiando l’advertising al mondo della musica, della tecnologia, del giornalismo. Con una gestione diretta della multinazionale. E come sempre P&G fa da battistrada nel futuro della comunicazione commerciale.
Non possiamo naturalmente trascurare gli scenari nostrani, come quello tormentato della Rai, che sembra aver trovato un serio interlocutore nel ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.
Quello dell’editoria, con la nuova legge cui sta lavorando il sottosegretario con delega all’Editoria Andrea Martella. Quello della tv via cavo, con la riorganizzazione di Sky, che sul fronte streaming si trova a fronteggiare una concorrenza sempre più fitta, oltre a vedere all’orizzonte i primi segnali dell’interesse del nuovo presidente della Lega calcio di serie A, Paolo Dal Pino, per iniziative indipendenti sul fronte televisivo. E molto altro ancora…
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