“Innovare è nel dna del nostro giornale e di ogni suo redattore, da oltre 153 anni” scrive Maurizio Molinari, direttore de La Stampa in un articolo, che pubblichiamo qui di seguito, in cui comunica la partenza ufficiale della Stampa ‘Digital First’ e spiega ai lettori come cambierà il giornale. A testimoniare visivamente che il processo industriale e organizzativo e’ partito, le foto della riunione dei capi redattore e capiservizio insieme a Molinari questa mattina alle 7.
“Il 3 marzo La Stampa diventerà il primo giornale italiano ‘Digital First’. A trasformarsi è il processo industriale di produzione dei contenuti al fine di consentire alla redazione giornalistica di lavorare, in parallelo, alla realizzazione di prodotti digitali e cartacei.
Il sito Internet lastampa.it offrirà notizie, approfondimenti, video, audio e altri contenuti senza interruzione al fine di andare incontro a un pubblico che chiede informazione di qualità su ogni piattaforma per conoscere cosa avviene a Torino, nel Nord-Ovest, in Italia, in Europa e nel mondo intero.
È iniziata oggi #2marzo alle 7 in punto la prima riunione #DigitalFirst de @la_stampa: parte la nuova organizzazione per produrre contenuti dedicati al web. Ecco tutte le novità in arrivo @Maumol https://t.co/NAZ3mQMT4M pic.twitter.com/491Z0rtuIc
— La Stampa (@LaStampa) March 2, 2020
Al tempo stesso la redazione realizzerà un giornale offrendo notizie esclusive, analisi, reportage, interviste e commenti capaci di offrire chiavi di lettura di qualità per andare oltre l’attualità. Nel rispetto delle notizie e dei lettori.
Alcuni dei nostri inserti più importanti – da TuttoScienze e TuttoSoldi fino a TuttiGusti – diventano canali verticali sul web per accompagnare la transizione tesa a raggiungere nuovi lettori, ovunque si trovino. Fra le novità c’è la presenza di nuove professionalità in redazione: analisti dei dati, videomaker, specialisti di social network e podcast. Per sfruttare la rivoluzione digitale al fine di potenziare la capacità di informare. Perché innovare è nel dna del nostro giornale e di ogni suo redattore, da oltre 153 anni”.