Coronavirus e calcio. Polemiche e scambio di accuse tra ministro Spadafora, Lega e Sky. Domani consiglio Figc

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Durissima giornata di scontri, ieri nel mondo del calcio, con il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora che attacca duramente i vertici della Lega di serie A per non aver sospeso le partite come lui stesso aveva invitato a fare, quelli di Sky per non aver accolto la sua sollecitazione nei giorni scorsi a trasmettere in chiaro le partite, minacciando di mettere mano alla legge Melandri sui diritti tv, e con le repliche senza sconti dei diretti interessati che rimandano al mittente le accuse del ministro, accusandolo di non volersi assumere le proprie responsabilità, anche in contrasto con le stesse disposizioni del governo, che consentono eventi sportivi a porte chiuse e senza spettatori.

Insomma, un grande caos, il tutto alla vigilia di un consiglio federale straordinario della Figc, in calendario per domani alle 14, al cui termine non ci sarà alcuna conferenza stampa, come chiarito dal presidente Gravina, che si annuncia al calor bianco. Anche perchè se non intervengono mediazioni, alle quali ha detto di volersi immediatamente impegnare, tra gli altri, anche il patron del Coni, Giovanni Malagò, potrebbe profilarsi anche il commissariamento della Lega Serie A da parte della Figc, qualora il consiglio decidesse di non appoggiare la posizione di Paolo Dal Pino. Spadafora da parte sua attende ora le decisioni domani del consiglio federale della Figc. “Confido nel presidente Gabriele Gravina” ha detto, mentre incassa l’appoggio del ministro Luigi Di Maio, suo compagno di partito: “Esprimo la mia vicinanza a Spadafora che sta cercando di convincere tutto il mondo del calcio. non giocare, perchè se ci sono giocatori positivi loro volta possono contagiare altri e a casa contagiano altri cittadini” scrive su Fb.

La giornata di ieri, nel clima surreale delle partite giocate a porte chiuse, ha preso avvio sotto i peggiori auspici. I giocatori di Parma-Spal, poco dopo mezzogiorno sono scesi in campo e subito rientrati per la richiesta di stop alle partite formulata da Assocalciatori alla Lega. Dopo quasi un’ora sono rientrati in campo, sulle la determinazione di Dal Pino. Ma da quel momento le polemiche e lo scambio di dichiarazioni, taglienti come sciabolate, sono proseguite in un crescendo rossiniano fino a tardissima serata.

Spadafora accusa la Lega Serie A e il suo predente di “irresponsabilità”. “Il mondo del calcio, e in particolare della Serie A, si sente immune dal contagio, e anche di tutte le regole e sacrifici che stanno facendo in tutta Italia. E’ come se dovesse andare vanti ad ogni costo – afferma il ministro -. Questa gestione, da molti considerata insoddisfacente e anche da me, sembra che non sia consapevole della gravità della situazione. Aspetta che anche in A ci siano i primi casi di contagio? Cosa deve succedere ancora nel Paese per convincere la Lega a prendersi le sue responsabilità?”. “L’autonomia dello sport io la rispetto, ma ora siamo a un livello superiore, dove gioia e interessi economici devono misurarsi con l’emergenza, che speriamo si concluda il prima possibile. E’ giusto che il calcio dia il suo segnale” aggiunge, stigmatizzando anche il “pessimo esempio ai giovani” dato dai giocatori in campo, che si sono abbracciati dopo aver messo a segno un gol . Secca la replica del presidente della Lega Sera A, Dal Pino: “Il ministro ignora le norme. Invece di fare demagogia, sia coerente con le proprie azioni di governo e se necessario emani un decreto assumendosi responsabilità che sta scaricando su altri”.

Spadafora attacca ad alzo zero anche i vertici di Sky, per la mancata adesione al suo invito trasmettere le partite in chiaro, come afferma il ministro. “E’ ovvio che ci sono dei diritti, io ho cercato di mettere intorno a un tavolo virtuale le parti in causa. Fatti salvi i diritti di Sky, avevamo chiesto di dare la possibilità agli altri soggetti di trasmettere almeno le differite in chiaro, cosí la gente non si sarebbe assembrata nei locali. Davanti a questa richiesta, l’ad di Sky sia presidente della Lega Serie A finivano il loro discorso sempre cosí: cosa ci perdiamo e cosa ci guadagniamo? Si è parlato solo di soldi. Bisogna trovare un accordo unanime tra tutti. A questo punto metterò mano alla legge Melandri”. Ma il vertice di Sky non ci sta e risponde a tarda serata con durezza alle parole di Spadafora, smentendo le sue affermazioni. “Le dichiarazioni del ministro non corrispondono alla verità dei fatti” dichiarano. Sky afferma di aver dato “da molti giorni la piena disponibilità ad aprire la visione sui propri canali in chiaro (Cielo e TV8) di tutte le partite di cui deteniamo i diritti a pagamento. TV8 e Cielo sono disponibili sulla piattaforma digitale terrestre per tutti i cittadini, non solo per gli abbonati. Le norme e le leggi attuali non sono superabili e la Lega Calcio di Serie A lo ha piú volte chiarito. Il ministro aveva tutte le possibilità di offrire gratuitamente agli appassionati italiani le partite. Gli è stato da noi più volte proposto, mettendo a disposizioni mezzi, risorse, e canali in chiaro per permettere a tutti di vederle. Ma evidentemente ciò non gli è bastato. Le regole e le leggi non le possono modificare nè la Lega, nè Sky, nè Dazn. Il ministro si assuma le sue responsabilità”..