Podcast, la quarantena fa crescere gli ascolti e nascere nuove serie. Voxnest: a marzo quintuplicati i podcaster

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Il lockdown dovuto all’epidemia di Covid-19 fa crescere gli ascolti di podcast, ma anche le nuove produzioni indipendenti. Lo dicono i dati diffusi ieri da Voxnest, società madre della piattaforma per la produzione e diffusione di contenuti audio Spreaker.
Nel nostro paese, si legge infatti in una nota dell’azienda, tra dicembre 2019 e marzo 2020 la media mensile di ascolti di podcast su Spreaker è aumentata del 50%. Sono cambiati anche gli interessi degli ascoltatori, che si sono spostati dallo Sport – argomento sul quale per ovvi motivi al momento scarseggiano alcune informazioni – a categorie più ‘immateriali’ come la Religione e in genere la Spiritualità e i podcast relativi al miglioramento ed evoluzione dell’individuo (Self-Improvement).
Un altro dato rilevante, spiegano ancora da Voxnest, è l’elevato aumento nella creazione di podcast che si è verificato in coincidenza con il periodo di quarantena. Già a inizio febbraio la creazione di nuove serie su Spreaker (intese come interi show completi di episodi) registrava un andamento in crescita costante: ma a partire dal 3 marzo e con un picco interessante attorno alla metà del mese, quando ormai l’intero paese era in lockdown, i nuovi podcast sono cresciuti di oltre il 700% nella categoria Tempo Libero e di oltre il 600% in quella Educazione, complice l’obbligo di seguire le lezioni da casa. Una crescita analoga, anche se su numeri inferiori, l’hanno avuta anche la categoria Società e Cultura (quasi 600%), Arte (500%) e Libri (ovvero, show su letture, consigli, commenti ecc.) che arriva ad una crescita di oltre il 400% rispetto al mese di febbraio.

Tonia Maffeo

L’andamento in Europa è molto simile: rispetto al mese di febbraio, la creazione di podcast, in particolare relativi alla categoria Società e Cultura, ha visto un significativo aumento di oltre il doppio nella prima settimana di lockdown, per poi salire vigorosamente nella settimana del 23 marzo, con un incremento di oltre 200%.

In parallelo alla crescita dei contenuti, poi, Spreaker ha registrato un’impennata nell’iscrizione di nuovi podcaster durante la quarantena: sono stati oltre il 500% rispetto a febbraio, che comunque registrava già un trend in crescita. Segno, scrive la nota, “che gli italiani hanno scoperto il mondo dei podcast non solo come fruitori, ma anche come produttori di contenuto”.

«L’obbligo di restare a casa», commenta Tonia Maffeo, Head of Marketing di Voxnest, «ha evidentemente prodotto alcuni effetti nel mondo digitale e di conseguenza nel mondo del podcasting, dando agli italiani l’opportunità di scoprire nuovi mezzi di produzione e fruizione di contenuti. Il podcast, per la sua modalità diretta e la sua capacità di creare una relazione informale e intima con chi ascolta, si presta particolarmente ad essere lo strumento di comunicazione più ‘studiato’ durante queste settimane di lockdown».