Feltri, Ordine giornalisti valuta danno d’immagine. Verna chiede segnalazioni disciplinari e intervento Agcom

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Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti “darà mandato a un legale” per valutare i possibili danni all”‘immagine dell’intera categoria dei giornalisti italiani” da parte di Vittorio Feltri per le dichiarazioni rese nel programma Fuori dal coro, condotto da Mario Giordano su Rete4. Lo annuncia il presidente, Carlo Verna, spiegando che l’Ordine si è anche “tempestivamente relazionato con Agcom, cui tempo fa ha fornito un contributo significativo sul regolamento relativo al no hate speech, e monitorerà le trasmissioni in cui con maggiore frequenza in questi ultimi giorni sono state ascoltate espressioni ampiamente fuori le righe caratterizzate da linguaggio discriminatorio”. Inoltre i conduttori delle trasmissioni saranno “deferiti ai consigli di disciplina qualora non si dissocino fermamente come la Carta dei doveri dei giornalisti esige”.

Vittorio Feltri durante la trasmissione ‘Fuori dal coro’ condotta da Mario Giordano

“Il caso che riguarda l’iscritto Vittorio Feltri va molto oltre le competenze che la legge ha demandato ai consigli di disciplina territoriali”, afferma Verna in una nota. “Il presidente dell’Ordine lombardo mi ha rassicurato circa la trasmissione degli atti al giudice deontologico naturale, relativi all’ennesima segnalazione. Ma ritengo che i comportamenti di questo signore rischino di travolgere l’immagine dell’intera categoria dei giornalisti italiani, che è mio dovere tutelare, a tal fine sarà dato mandato a un legale”.

Carlo Verna (Foto ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

“L’Ordine nazionale – fa sapere ancora Verna – si è tempestivamente relazionato con Agcom, cui tempo fa ha fornito un contributo significativo sul regolamento relativo al no hate speech, e monitorerà le trasmissioni in cui con maggiore frequenza in questi ultimi giorni sono state ascoltate espressioni ampiamente fuori le righe caratterizzate da linguaggio discriminatorio. Credo, infine, che il nostro codice preveda una sorta di fattispecie di ‘incauta ospitata’ a carico dei conduttori delle trasmissioni che pure saranno deferiti ai consigli di disciplina qualora non si dissocino fermamente come la carta dei doveri dei giornalisti esige , tema su cui la Cassazione ha puntualizzato . ‘esiste l’obbligo dell’intervistatore televisivo di intervenire se possibile nel corso dell’intervista, quantomeno interloquendo, chiedendo precisazioni chiarendo, quando il caso, che quello espresso è solo il punto di vista dell’intervistato, se si rende conto che il dichiarante sta eccedendo i limiti della continenza’”. “Se Feltri ha perso prima la lucidità e poi la bussola – conclude Verna – forse perché nella sua ossessione inconsciamente subisce l’idea che l’abbia inventata l’amalfitano Flavio Gioia, non saranno tollerate complicità”.