Riprende il confronto tra Fnsi e Uspi per il rinnovo del contratto siglato due anni fa per i giornalisti dipendenti di testate locali e online.

Dopo i primi contatti ad inizio dell’anno tra i vertici della Federazione e il presidente dell’Unione della stampa periodica per fare un bilancio del contratto, anche alla luce delle criticità emerse da entrambi i fronti, tutto si era cristallizzato per l’emergenza Coronavirus. Ora, con l’avvio della Fase 2 e l’avvicinarsi della scadenza del contratto, alla fine di maggio, si sono riallacciati i fili per la ripartenza delle trattative. Nei giorni scorsi il presidente Uspi, Francesco Saverio Vetere, ha inviato una lettera ai vertici Fnsi con cui sollecitava la ripresa dei colloqui, prospettando come alternativa la proroga del contratto per almeno un anno, anche al fine di poter tener conto dell’impatto della crisi conseguente il Coronavirus sul settore. Il segretario della Federazione, Raffaele Lorusso ha risposto a strettissimo giro, sottolineando la necessità di una “riformulazione” del contratto, ma anche la sua “piena disponibilità al confronto, anche da remoto”. Per Lorusso la prospettiva di una proroga è invece “non ipotizzabile”.
Il filo dei colloqui dunque è ripreso e dovrà tener conto degli aspetti critici a suo tempo sollevati soprattutto da Fnsi, in relazione ad esempio alla dimensione delle aziende e del business. Il punto più delicato, anche sotto il profilo “politico”, è la gestione dei rapporti con la Fieg, che protesta lamentando una penalizzazione per le testate online ad esempio dei primari quotidiani nazionali, che applicano il contratto Fnsi-Fieg, molto più gravoso rispetto a quello Fnsi-Uspi di alcune testate solo online ma di dimensioni e diffusione considerevoli.