I palinsesti nella Rai post Covid, la revisione del piano industriale e la policy sugli agenti. Sono alcuni dei temi che l’ad Rai, Fabrizio Salini, ha affrontato ieri sera, in audizione in Commissione di Vigilanza.
Palinsesti – “In continuità con quanto avvenuto nel periodo dell’emergenza, il palinsesto autunnale sarà proiettato sulla ripartenza economica del paese. In questa prospettiva gli approfondimenti e l’informazione daranno spazio alle nuove sfide in campo industriale in un’ottica green, che già da tempo sta connotando la programmazione Rai”, ha spiegato Salini.
Similmente a quanto fatto durante l’emergenza, la Rai avrà molto a cuore i temi della scuola (potenziati ulteriormente da gennaio 2021), della formazione, della cultura. “In sostanza potremmo dire informazione, approfondimento, economia e società declinati in un mix che non tralascia nessun tipo di pubblico”, ha detto.
“Si tratta di uno sforzo produttivo amplissimo che coinvolge tutti i canali distributivi e tutte le piattaforme su cui opera la Rai, aumentando sensibilmente l’utilizzo delle risorse interne. Ci sarà così un incremento della produzione interna, +41% di ore rispetto all’autunno 2019, il cui peso rispetto al totale dell’offerta cosiddetta ad utilità immediata sale dal 69% al 80%”, ha poi precisato l’ad, chiosando: “sono stati valorizzati tutti i centri di produzione (Milano, Torino, Roma, Napoli)”.
“Sul tema delle conduzioni esterne ho a più riprese dato linee guida ai direttori di rete, che si muovono nella loro autonomia editoriale. Vorrei evidenziare che ci sono sì conduzioni esterne, ma ad esempio nel pomeriggio e nella mattina di Rai1 abbiamo valorizzato conduttori interni. Credo si sia raggiunto un equilibrio, anche se si può sempre fare di meglio”.

Conti e canone – “La crisi economica generata dalla pandemia ha fatto sì che Rai avrà nel 2020 mancati introiti pubblicitari e da canone per circa 160 milioni di euro”, ha spiegato Salini. “Questo, tenuto conto però anche del mancato acquisto del diritti per le Olimpiadi e degli Europei di Calcio e di alcuni altri fattori, ci consentirà di confermare per l’anno in corso gli obiettivi di bilancio previsti dal piano industriale che nella sua piena implementazione andrà ora riadattato passo passo alle condizioni generali causate dalla crisi economica che sicuramente avrà importanti ripercussioni sul 2021”.
“Ad oggi abbiamo individuato un primo percorso finalizzato al contenimento della preoccupante perdita prevista per il prossimo anno, in buona parte derivante dagli impegni economici per gli eventi sportivi e per le difficoltà del mercato pubblicitario”, ha poi aggiunto.
“Le difficoltà economiche ci devono portare a rivedere alcuni aspetti del piano industriale. In questi anni l’azienda per quanto riguarda la trasformazione digitale ha investito sulla sua piattaforma e quegli investimenti hanno determinato una crescita esponenziale delle app scaricate con un risultato che è un orgoglio per la Rai”, ha affermato ancora, chiamando in causa in particolare Rai Play.
“Credo che gli effetti del lockdown non solo rimodulino una buona parte del piano industriale ma spingano la Rai ad intravedere nuovi modelli”, ha proseguito. “La Rai ha creato un polo produttivo in grado di far diventare più efficienti e internazionali gli elementi di forza di questa azienda. Penso che in quest’anno si possa avviare e concretizzare questo lavoro”.
Salini ha parlato anche del canone, in particolare della quota riscossa che però, all’effettivo, non è nelle disponibilità Rai. “Credo sia necessario un ragionamento che consenta alla Rai di recuperare quelle quote di canone che oggi non arrivano all’azienda: mi riferisco al cosiddetto extragettito, circa 105 milioni l’anno, e al prelievo del 5%, circa altri 85 milioni l’anno. Solo così potremo avere una Rai in grado di centrare tutti gli sfidanti obiettivi contenuti nel contratto di servizio” e “potremo affrontare il 2021 che ora fa paura”.
Lo Stato “riconosca la funzione della Rai nella trasformazione digitale”, garantendole le giuste risorse, ha aggiunto successivamente.
Policy sugli agenti – Salini ha parlato delle linee guida Rai relative ad evitare il potenziale conflitto di interessi degli agenti di artisti e conduttori del servizio pubblico, tema su cui è stato richiamato dal segretario della Commissione, Michele Anzaldi, che aveva appunto accusato la Rai di aver agito con arroganza sul tema.
“Sulla policy per gli agenti ci siamo confrontati all’interno del consiglio di amministrazione per mesi e siamo addivenuti a un regolamento che è un unicum a livello europeo”, ha detto l’ad, precisando che entreranno in vigore il prossimo 14 settembre. Per quanto riguarda le deroghe “grazie al lavoro di questa Commissione, ha aggiunto, ci siamo posti un problema per la Rai di non rinunciare a prodotti essenziali per la sua missione di servizio pubblico”.
Il presidente della bicamerale, Alberto Barachini, ha precisato di voler sottoporre un’istanza alla Commissione, per “avere ogni notifica di ogni deroga” al regolamento da parte della tv pubblica.