TikTok sta facendo i salti mortali per cercare di scongiurare il pericolo di un bando con cui l’amministrazione Trump potrebbe di fatto tagliarlo fuori dal mercato Usa. Prima l’assunzione di un manager – l’ex Disney Kevin Mayer – americano, poi le voci sulla ricerca di un nuovo quartier generale, infine il piano per creare 10mila posti di lavoro nei prossimi 3 anni negli States.

L’ultima mossa dell’app, di proprietà della cinese ByteDance, circolata su diversi media internazionali, potrebbe essere un cambio di proprietà. Un gruppo di investitori americani, tra cui le società di venture capital Sequoia Capital e General Atlantic, starebbero valutando l’acquisto di una partecipazione di maggioranza. In particolare, segalava il Ft, gli interessati avrebbero preso contatti con le autorità Usa per capire se la creazione di uno spin-off di TikTok potrebbe placare le loro preoccupazioni, acuite anche a causa del confitto economico-tecnologico che contrappone Washington e Pechino.
A ByteDance, che in Cina gestisce Douyin, un social gemello di TikTok, resterebbe una fetta più piccola.
Al momento nessuna delle parti coinvolte ha commentato le indiscrezioni. Tuttavia, scrive la Cnn, anche una mossa così radicale potrebbe non essere sufficiente agli occhi delle autorità. Tanto più adesso che il Committee on Foreign Investment in the United States (CFIUS) sta studiando l’acquisizione del 2017 di Musical.ly, da parte di Bytedance, operazione che ha poi contribuito a lanciare il fenomento TikTok. L’indagine potrebbe essere un duro colpo per TikTok, perché il comitato ha l’autorità di esaminare retroattivamente le acquisizioni estere di imprese statunitensi e di annullare tali operazioni.
La situazione dunque resta molto delicata. E intanto, nelle ultime settimane oltre agli Usa sull’app di microvideo si sono concentrati anche altri governi – in ultimo l’Australia -, preoccupati per la privacy degli utenti del social.