Rcs: nel primo semestre ricavi in calo e perdita netta di 12 milioni. Cresce il peso del digitale

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Rcs ha chiuso il primo semestre con un rosso di 12 milioni, a fronte dell’utile di 38,4 milioni del primo semestre 2019. I ricavi netti, spiega una nota, si attestano a 319,5 milioni rispetto ai 475,5 milioni del primo semestre 2019. Alla flessione hanno contribuito in misura significativa la mancata realizzazione nel primo semestre degli eventi sportivi (-55,5 milioni tra ricavi diversi e pubblicitari) e non (-3 milioni), che sono stati per la maggior parte differiti al secondo semestre, il calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi (-26,2 milioni), che hanno risentito della sospensione dello spot “giocato” ed il calo della raccolta pubblicitaria (-52,6 milioni al netto di quanto già considerato per gli eventi). Per effetto della diversa calendarizzazione, si prevede che la maggior parte dei ricavi degli eventi sportivi possa essere recuperata nel secondo semestre. I ricavi digitali, che ammontano nel complesso a circa 69,8 milioni, hanno raggiunto un’incidenza del 21,8% sui ricavi complessivi (16,8% nel primo semestre 2019).

L’Ebitda è positivo per 7,1 milioni (84,1 milioni nel primo semestre 2019) impattato da oneri non ricorrenti per 4,2 milioni (negativi per 1,2 milioni al 30 giugno 2019, con un effetto quindi di -3 milioni nel confronto). Il decremento dell’Ebitda riguarda principalmente il secondo trimestre (-54,7 milioni rispetto al secondo trimestre 2019) ed è dovuto sostanzialmente ai già commentati effetti dello slittamento degli eventi sportivi nel secondo semestre dell’anno, alla riduzione degli investimenti pubblicitari dei clienti, al calo delle diffusioni dei quotidiani sportivi, che hanno risentito della sospensione dello “sport giocato”.

Urbano Cairo (Foto Lapresse)

I ricavi pubblicitari sono pari a 121 milioni (197,9 milioni del primo semestre del 2019), con una flessione originata essenzialmente dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria e dal differimento di alcuni eventi, sportivi e non.
L’incidenza della raccolta pubblicitaria sui mezzi on-line ha raggiunto il 41,4% sul totale dei ricavi pubblicitari netti. Dal mese di giugno la raccolta pubblicitaria ha registrato “i primi segnali di ripresa” proprio sull’on-line, cresciuto dell’8% rispetto all’analogo periodo del 2019 e con una “accelerazione nel mese di luglio”. In Italia dal mese di giugno la raccolta pubblicitaria ha registrato i primi segnali di ripresa in particolare per l’on-line (+8% rispetto al pari periodo 2019), trend che ha evidenziato una accelerazione nel mese di luglio. La raccolta pubblicitaria di RCS del bimestre luglio-agosto è prevista in crescita di oltre l’8% rispetto al medesimo periodo del 2019 (Fonte interna), trainata dall’on-line.

Quanto all’intero esercizio l’obiettivo è un Mol “in linea con il 2019” per il secondo semestre.

L’indebitamento finanziario netto si attesta a 109,5 milioni e registra un decremento rispetto al 31 dicembre 2019 di 22,3 milioni, confermando il trend in continuo decremento iniziato a partire dall’esercizio 2016 con una riduzione complessiva rispetto al 30 giugno 2016 di 312,9 milioni (dopo aver distribuito 31,1 milioni di dividendi nel corso del 2019) portando l’indebitamento finanziario ad un quarto dell’indebitamento finanziario presente al 30 giugno 2016 (422,4 milioni).

Nel semestre, segnala la nota, il Corriere della Sera è stato il primo quotidiano italiano in edicola e online, con 31 milioni di utenti unici medi mensili nei primi cinque mesi del 2020. Gli utenti digitali hanno raggiunto quota 300 mila abbonamenti, raddoppiati rispetto al giugno 2019.

Lo sviluppo della situazione e i suoi potenziali effetti sulla evoluzione della gestione non sono al momento ancora prevedibili in quanto dipendono, tra l’altro, dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria così come dagli effetti delle misure pubbliche, anche economiche, nel frattempo implementate, e di prossima attuazione. In ogni caso, conclude la nota, il Gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria nel 2020 e confermare quindi le prospettive di medio-lungo periodo.