Slitta a venerdì 28 agosto il termine – inizialmente fissato per martedì 25 – per la presentazione delle offerte tassativamente vincolanti dei fondi di investimento interessati alla nuova media company destinata a gestire i diritti tv della Serie A.
Tre fondi di investimento – Cvc, Advent e Fsi – sono pronti a fare un’offerta in cordata per entrare con una quota di minoranza, il 10-15%. Il loro piano, stando a quanto confermato al Sole 24 Ore da alcune fonti vicine al dossier (mentre da Cvc è arrivato un secco “no comment”) non riguarderebbe solo i diritti tv e commerciali, ma sarebbe ad ampio raggio, coinvolgendo anche lo sviluppo degli stadi.
A dare notizia delle ultime novità è l’Ansa che scrive che a motivare i fondi c’e la convinzione che la Serie A abbia margini di ricavi inesplorati da uno sviluppo commerciale, fin qui inadeguato rispetto al potenziale, soprattutto sul mercato estero. Advent, già al lavoro sul piano con il gruppo italiano Fsi, ha deciso di aderire al progetto di Cvc (nello sport ha esperienze in Formula1, rugby e MotoGp), il primo fondo a trattare in esclusiva con la Lega a giugno e l’unico a proporre un’offerta vincolante fra i sei che hanno risposto alla prima chiamata, a fine luglio.

La cordata dei fondi diventerebbe azionista di minoranza della media company (si parla di una valutazione di 15 miliardi di euro), la cui governance sarebbe slegata dall’assemblea dei club. Si tratterebbe di un progetto di lungo termine, con attenzione non solo ai diritti, ma anche agli stadi: la logica è quella di mettere una parte del capitale in un fondo infrastrutturale per stimolare club e amministrazioni, con un misto di prestiti e finanziamenti, a realizzare o rinnovare gli impianti.
Dopo la scadenza, i club potranno studiare con gli advisor finanziari e legali le offerte; poi il 9 settembre (non il 2 settembre come programmato inizialmente) dovrebbe riunirsi l’assemblea, anche se non è detto che subito arrivi una decisione.